Ossigeno: il programma condotto da Manuel Agnelli in onda stasera su Rai 3
Dopo l’esperienza come giudice di X-Factor ed “io interiore” di Caravaggio nel docufilm sul pittore, Manuel Agnelli giunge finalmente al tanto atteso debutto come conduttore alla guida del programma “Ossigeno”, di cui è autore assieme a Sergio Rubino, Paolo Biamonte e Massimo Martelli.
L’obiettivo del nuovo programma è quello di proporre un incredibile viaggio nella musica attraverso le relazioni che intercorrono tra la parola scritta e cantata, le immagini, i ricordi, ma anche le storie personali. Usufruire, quindi, della musica per dar vita ad un programma nel quale poter suonare musica fuori dal comune, ma anche oltre allo stesso concetto di musica. Nelle varie puntate saranno, d’altra parte, affrontati temi come il pregiudizio, la rabbia, il cinema, la letteratura, l’identità sessuale, la provocazione fino all’estremo, l’arte e il confronto con gli altri e con se stessi, solo per citarne alcuni. Figura simbolo della musica indipendente e leader degli Afterhours, Manuel Agnelli condurrà il programma su Rai 3 a partire da stasera, e per altri quattro giovedì, alle ore 23. In queste cinque serate, il conduttore sarà accompagnato da diversi ospiti illustri come rockstar internazionali e grandi firme della musica italiana, scrittori, attori, performer, e personaggi di culto.
Tra gli ospiti della puntata di debutto troviamo Claudio Santamaria, lo scrittore Paolo Giordano, la songwriter americana Joan As Police Woman e il rapper Ghemon, che ha preso parte all’ultima edizione del Festival di Sanremo in coppia con Diodato e Roy Paci. Le esibizioni musicali saranno naturalmente il controcanto alla parte parlata, il tutto sotto la direzione musicale di Rodrigo D’Erasmo: musicista, compositore, polistrumentista e membro storico degli Afterhours.
Manuel Agnelli è riuscito nel suo intento, attuare una piccola rivoluzione culturale: “È la battaglia di una vita: cercare di far conoscere a un pubblico più vasto possibile cose di qualità che in tv vengono ignorate, perché parte della cultura istituzionale una rappresentazione mediatica in qualche modo ce l’ha sempre avuta ma altre scene, come quella di un certo tipo di rock ma anche di teatro e di poesia, invece no. È quello che ho cercato di realizzare con festival come il Tora! Tora!, dal 2001 al 2005, Il Paese è reale nel 2009 e Hai paura del buio? nel 2013, che mettevano insieme musica e performance. L’Italia è tremendamente provinciale da questo punto di vista”.