Ospedale Ariano Irpino, l’ASL apre un’inchiesta dopo il reportage de L’Espresso
In seguito alla denuncia del settimanale L'Espresso, l'Asl di Avellino ha deciso di aprire un'inchiesta su quanto avvenuto nel Pronto Soccorso di Ariano Irpino.
Dopo la bufera scatenata da un articolo de L’Espresso sul ritardato ricovero in ospedale di un uomo di 85 anni di Ariano Irpino, l’ASL di Avellino ha deciso di aprire un’indagine interna su quanto accaduto per fare chiarezza sulla vicenda.
L’episodio è stato documentato la settimana scorsa da parte del fotografo Andrè Lihon che, per conto del settimanale L’Espresso, aveva raccontato l’intervento del 118 nella casa di un ottantacinquenne di Ariano Irpino. L’uomo al momento dell’intervento dei sanitari aveva febbre alta e una saturazione inferiore all’85%, si pensa a trasportarlo d’urgenza in ospedale ma le strutture della zona sono piene e non hanno più posti disponibili in terapia intensiva e semi-intensiva.
Alle richieste di spiegazioni da parte dei parenti preoccupati, il medico del 118 spiega loro in maniera anche abbastanza brusca che il trasferimento in ospedale avrebbe rappresentato per l’uomo solo una lunghissima attesa in ambulanza o in una barella fino a quando non si sarebbe liberato un posto per lui. La moglie e la figlia dell’anziano firmano un documento in cui accettano di trattenere l’uomo presso la loro casa in attesa di un posto che, finalmente, si libera nel pomeriggio solo a causa della morte di un altro paziente affetto da Covid-19.
Il reportage de L’Espresso, come detto, ha scatenato diverse polemiche poiché quell’uomo avrebbe potuto pagare a caro prezzo il ritardo con cui è stato ricoverato e, inoltre, se fosse poi risultato positivo al Covid-19 avrebbe potuto contagiare anche i parenti restando in casa. Le polemiche per questo episodio si sono aggiunte a quelle per la mancanza di DPI e tamponi per gli operatori sanitari che in questi giorni sembra essere un grosso problema su scala nazionale.