Cinema

Ore 15:17 – Attacco al treno: Recensione e trailer (VIDEO)

Uscito l’8 febbraio nei cinema italiani, “Ore 15:17 – Attacco al treno” è il nuovo film diretto da Clint Eastwood (che firma la sua 36esima regia), che riprende pedissequamente gli avvenimenti del 21 agosto 2015 sul treno Thalys partito da Amsterdam e diretto a Parigi, quando tre ragazzi americani sventarono un attentato terroristico e riducendo a zero il numero delle vittime.

“Ore 15:17 – Attacco al treno” è prodotto da una collaborazione tra Malpaso Production, Village Roadshow Pictures e Warner Bros ed è interpretato dagli stessi eroi della vicenda realmente accaduta, ovvero Alek Skarlatos, Spencer Stone e Anthony Sadler.

Recensione

Il modello di cinema-verità proposto da Eastwood con “Ore 15:17 – Attacco al treno” sembra quasi rinunciare alla sua natura artistica per mostrare al pubblico un prodotto stantio e privo di stimolanti proposte visive. Il registro utilizzato dal leggendario regista è quasi invisibile, offuscato probabilmente dalla sua volontà di far emergere l’eroismo di questi cittadini statunitensi, quindi senza troppi virtuosismi nei movimenti di macchina (ad eccezione del finale). Oltre a questo, il regista sceglie di completare il quadro includendo del corpo del cast i personaggi che hanno vissuto sulla propria pelle questo attentato sventato, che, non essendo attori professionisti, non sono in grado di rendere giustizia alle loro stesse figure. In questo modo la settima arte viene totalmente sacrificata in nome di una rappresentazione realistica e veritiera dell’accaduto.

Anche da questo punto di vista, tuttavia, “Ore 15:17 – Attacco al treno” fallisce il suo obiettivo, essendo infarcito per tutta la sua durata da un indigeribile patriottismo, tendente al nazionalismo. Non è la prima volta che Eastwood nelle sue opere manifesta apertamente il suo orientamento politico repubblicano, ma in questo caso la cecità della sua posizione riesce addirittura ad imbarazzare ogni spettatore di diverse vedute. Valori discutibili come la militarizzazione all’interno della società civile e la conseguente presenza da armi al suo interno vengono quindi elevati concettualmente a doni di natura terrestre concessi all’umanità da un’entità divina. La guerra diviene quindi un atto per autorealizzarsi come esseri umani, perdendo così nello sguardo di Eastwood la sua parte estremamente malsana e bestiale.

“Ore 15:17 – Attacco al treno” si rivela quindi un pesantissimo tonfo e uno dei pochi buchi nell’acqua in una carriera costellata da inestimabili opere filmiche.

 

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