Politica

Orbàn-Salvini incontro a Milano: “Svolta storica per il futuro dell’Europa”

“Siamo vicini a una svolta storica per il futuro dell’Europa: oggi comincia un percorso di incontri, ce ne saranno tanti altri”, ha detto il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, al termine dell’incontro con il premier ungherese, Viktor Orban, tenutosi ieri nella Prefettura di Milano. “Quando tutti al Parlamento europeo mi attaccavano, Salvini mi difese. Io non dimentico e lo ringrazio”, ha affermato il premier.

“È un mio compagno di destino – ha aggiunto – sono molto curioso di conoscere la sua personalità. Sono un grande estimatore e ho alcune esperienze che forse potrei condividere con lui. Ho questa sensazione”, ha concluso Orbàn.

Uniti entrambi contro il nemico comune: il Partito Socialista Europeo. “Ci sono due campi – ha spiegato il leader ungherese – uno guidato da Emmanuel Macron, che è a capo di quelle forze che sostengono l’immigrazione. Dall’altra parte ci siamo noi, che vogliamo fermare l’immigrazione illegale. Su questa questione c’è un grosso dibattito anche nel Ppe (Partito popolare europeo). Noi vorremmo che fosse adottata la nostra posizione.

“Stiamo lavorando ognuno nel proprio campo per un’alleanza per escludere i socialisti e riportare al centro le identità che i nostri governi rappresentano, ognuno con la sua storia”, ha concluso Salvini.

Incontro Orban – Salvini: “Non indietreggiare”

“Dal successo di Salvini dipende la sicurezza dell’Unione: lo invitiamo a non indietreggiare”. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, al termine del suo incontro con il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, nella Prefettura di Milano. “Per la difesa dei confini diamo tutto il nostro aiuto possibili”, ha ribadito.  “Sull’immigrazione chiediamo collaborazione ai grandi Paesi di confine con noi come la Francia – ha affermato il segretario della Lega – Macron passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri ed è il primo a dover mostrare sensibilità e solidarietà riaprendo il confine di Ventimiglia e può farlo anche domattina. Se dai grandi paesi arrivasse questo esempio, anche da Paesi di Visegrad (compresa l’Ungheria) potrebbe esserci un approccio diverso. Ma io ritengo assoluto diritto dell’Ungheria difendere i confini e la sicurezza del suo popolo. L’obiettivo condiviso è quello della difesa delle frontiere esterne”.

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