ONG Lifeline chiede aiuto alla Francia
“Siamo stati rifiutati da Germania, Olanda, Italia. Oggi chiederemo alla Francia di accoglierci” – dice Axel Steirer, rappresentante della ONG Lifeline che è al largo delle coste italiane da qualche giorno. Malta non è disposta ad aprire il proprio porto e per questo la nave potrebbe fare rotta verso Nord.
“Se non abbiamo risposta – ha proseguito Steier – lasceremo Malta per andare verso il nord. Spagna o Francia“, ma è il ministro francese degli affari europei, Nathalie Loiseau, a stoppare l’iniziativa, riportando l’Italia al centro dell’attenzione. “Tecnicamente, praticamente, è all’Italia che spetta ricevere la nave“. Un nuovo caso Acquarius si prefissa all’orizzonte con l’Italia che è pronta ad un braccio di ferro con la Francia.
“La Francia ricorda il diritto internazionale: quando c’è una nave e si fa un salvataggio in mare, è il caso dei passeggeri della Lifeline, li si sbarca al porto più vicino, è Malta o l’Italia. Questo non a tutti va bene, è il diritto internazionale, non siamo qui per sostituire il diritto con la legge della giungla” – conclude il ministro.
Il comandante della ONG Lifeline
Intanto dalla Nave, battente bandiera tedesca, il comandante, Claus Peter Reisch, definisce Salvini “un uomo che sta giocando con i soccorritori privati. Dovrebbe smettere di incolpare coloro che cercano di salvare vite umane, salvare vite umane non è un crimine, non dovrebbe mai esserlo. Le persone sono molto collaborative, aiutano anche nella pulizia dei gabinetti e del ponte. La situazione al momento è tranquilla: abbiamo acqua e cibo, le persone sono tranquille perché hanno un senso di sicurezza su questa barca. Siamo in contatto con le autorità ma fino ad ora non abbiamo un porto di sicurezza dove portare le persone. Aspettiamo un cambio meteo nei prossimi giorni, quando cambierà, cambierà anche la situazione sulla barca. Quando avremo un vento di 25 nodi e il mare alto un metro o fino a due metri, avremo 234 persone con il mal di mare sulla barca.“
Per il momento la situazione sulla nave è sicura, cibo e acqua vi sono a sufficienza, ma resta difficile dal punto di vista psicologico.
“Procediamo con velocità otto nodi con le onde, ancora più a sud di Malta, in modo che la gente non soffra troppo il mare. Se volete sostenerci, spendete qualcosa per esempio per il carburante, di cui avremo presto bisogno” – prosegue il capitano che lancia un tweet con hashtag “missionlifeline” al fine di richiedere carburante.
Le Pen dura
Risponde in maniera dura e concitata la Le Pen. “Le navi cariche di migranti delle Ong vanno ricondotte al porto di partenza, in Libia” e accusa le ONG di essere colpevoli del traffico illegale di essere umani. L’odissea della Lifeline è appena iniziata.