Il nuovo modello di autocertificazione da stampare in pdf
Il nuovo decreto firmato nella tarda notte dal premier Conte obbliga i cittadini ad autocertificare i motivi dello spostamento che sarà consentito purché sussista lo stato di necessità. L’autocertificazione potrà essere resa anche al momento, all’atto del controllo delle forze di polizia, così come chiarito dalle direttive del Ministero dell’Interno. Già da alcune settimane era tornata obbligatoria in quelle Regioni che avevano attuato un lockdown “lite”.
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La nuova autocertificazione
La prima parte del modulo di autocertificazione è dedicata all’inserimento dei dati personali. La novità riguarda il domicilio: infatti occorrerà specificare residenza ed eventuale domicilio, per giustificare spostamenti nel comune di domicilio, naturalmente diverso da quello di residenza.
Invece la seconda parte si compone della clausola con la quale ognuno di noi deve dichiarare di non essere positivo al coronavirus o, in alternativa, di non essere a conoscenza. Fa seguito il punto in cui si chiede di specificare l’indirizzo di partenza e arrivo dello spostamento, di essere a conoscenza del DL 25 marzo 2020, che ha raggruppato tutti i vari DPCM delle scorse settimane.
Peraltro è stato aggiunto un ulteriore punto in cui si chiede di essere a conoscenza delle misure restrittive messe in vigore a livello regionale.
Specificato questo, le motivazioni per spostarsi saranno le seguenti:
- Comprovate esigenze lavorative;
- Motivi di salute;
- Altri motivi ammessi dalle norme vigenti.
La voce “altri motivi ammessi” riguarda ad esempio il rientro dall’estero, le denunce di reati, gli obblighi di affidamento di minori, l’assistenza a congiunti o persone con disabilità. Quanto alle sanzioni, infine, trattasi di multe amministrative (non più penali) previste per chi viola le norme.
Ergo, chi non rispetta la quarantena, che sia obbligatoria o volontaria, sarà soggetto a una sanzione amministrativa da 500 a 5000 euro nonché l’arresto da 3 a 18 mesi, così come disposto dall’articolo 260 delle leggi sanitarie.
Infine si consiglia di allegare documenti che possano confermare ciò che è stato dichiarato.