Notte della Taranta 2017: il concerto tra messaggi di pace e contaminazioni artistiche
Si è svolto ieri a Melpignano (Le), nel cuore della Grecia salentina, uno dei concerti più sentiti e attesi d’Italia: quello della Notte della Taranta. La paura dettata dagli ultimi attacchi terroristici non ha frenato la voglia di ballare e divertirsi a suon di pizzica di migliaia di persone che si sono riversate nel piccolo borgo salentino. Fortunatamente il concerto si è svolto in tutta tranquillità.
Non sono mancati d’altronde i richiami al particolare periodo storico che sta attraversando l’Europa tutta. Toccanti frasi di speranza sono stati letti dal fratello di Valeria Solesin, la ragazza italiana uccisa al Bataclan a Parigi nel 2015, e un minuto di silenzio è stato dedicato a tutte le vittime del terrorismo. Ma, si ribadisce, il clima di festa ha decisamente sopraffatto quello del terrore.
Notte della Taranta: gli ospiti
Giunta al ventesimo appuntamento annuale, la lunga Notte della Taranta non smette di riservare sorprese. Quella del 2017 è stata sicuramente una delle edizioni più innovative, pur nel rispetto della tradizione. Gli ospiti che hanno calcato il palco del concertone hanno conferito un’impronta internazionale a questo evento dedicato alla musica popolare. Suzanne Vega, Tim Ries (sassofonista dei Rolling Stones), il percussionista cubano Pedrito Martinez, il chitarrista di David Bowie, Gerry Leonard, hanno “contaminato”con le loro espressioni musicali il ritmo dei tamburelli, dando vita ad un mix sonoro davvero originale. Degne di nota le esibizioni della cantante americana Suzanne Vega, impeccabile sia nella classica interpretazione del suo brano più famoso “Luka” che in quella sicuramente più impegnativa di una canzone salentina.
Tra i momenti più coinvolgenti della serata, il balletto messo in scena dalla prima ballerina della Scala, Nicoletta Manni (di origini salentine). L’étoile, insieme al corpo di ballo della Notte della Taranta e con la coreografia di Luciano Cannito, ha danzato sulle note della “Preghiera delle madri” della cantante israeliana Yael Deckelbaum. Anche in questo caso, attraverso un ben fatto incontro tra danza classica e balli popolari, si è voluto far giungere un messaggio di pace al pubblico.
Questa edizione del concerto, diretta dal maestro concertatore Raphael Gualazzi, sarà quindi ricordata per le sue sperimentazioni artistiche, sia nel campo della danza che della musica, attraverso un filo conduttore: il desiderio di un mondo migliore.