Nigeriana incinta respinta dalla Francia muore dopo il parto
Una migrante nigeriana , malata di un grave linfoma ed incinta di poche settimane è stata respinta alla frontiera di Bardonecchia dalle autorità francesi e , dopo il parto cesareo è morta all’ospedale Sant’Anna di Torino. La donna nigeriana di 31 anni era stata soccorsa dai volontari di Rainbow4Africa, ed è riuscita a dare alla luce un bimbo di 700 grammi. Se non fosse stato per i volontari la corsa contro il tempo per salvare la vita che cresceva in quella donna malata sarebbe stata brevissima. Ricoverata per una settimana all’ospedale di Rivoli è stata poi trasferita al Sant’Anna, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Seguita anche dagli esperti della Ematologia ospedaliera delle Molinette , ma dopo il parto le condizioni della donna sono precipitate all’improvviso e non c’è stato più niente da fare per salvarle la vita. Dure sono state la parole di Paolo Narcisi rilasciate all’ANSA <<Le autorità francesi sembrano aver dimenticato l’umanità. I volontari che l’hanno soccorsa col marito dicono che “non si reggeva sulle gambe». Eppure, i gendarmi, anziché accompagnarla al vicino ospedale di Briancon, l’hanno scaricata davanti alla stazione di Bardonecchia «come un pacco». «Anzi, i corrieri trattano meglio i pacchi…».
Un miracolo della vita, nella tragedia della morte della giovane mamma, che ha lasciato solo il giovane padre a prendersi cura del bimbo. Tra i medici del Sant’Anna è scattata così una gara di solidarietà. «Partecipiamo volentieri», dice Narcisi, che invita a non avere paura e ad aprirsi all’accoglienza. “Perché un giorno – conclude – potrebbe toccare a noi…»
Parla il Primario
Enrico Bertino, primario della Terapia intensiva neonatale del Sant’Anna. “Siamo ottimisti, il bambino ha già cominciato a prendere peso. Ora siamo a 960 grammi”. Aiuti anche per il padre del neonato, che è stato chiamato Israel. L’uomo risiedeva a Napoli con la moglie e ora non ha di che vivere. Passa le sue giornate in ospedale e per la notte ha un letto in un dormitorio.