Renzo Arbore arriva a Palazzo reale di Napoli con la mostra a lui dedicata “Neapolitan memories and songs” dal 23 dicembre 2017 al 1 maggio 2018 nella Sala Dorica. Una mostra bellissima che raccoglie varie memorabilia del grande artista pugliese. Il titolo è significativo ed esplicativo dell’esposizione: ”Neapolitan memories and songs and his tv shows and absolute in utilities”.
Renzo Arbore a Palazzo Reale
Tutte le sue cosiddette “inutilità” che lui ha raccolto in giro per il mondo e che raccontano il suo mondo. Il percorso celebra questo grande showman che è conduttore, musicista, intrattenitore, autore, non per niente Fiorello lo ha definito la sua fonte di ispirazione, e racconta gli oltre cinquant’anni di carriera.
I visitatori sono catapultati nel mondo Arboriano fatto di leggerezza ed ironia e sono coinvolti nelle tantissime interazioni che ci sono nel percorso espositivo e possono ascoltare canzoni inedite e guardare filmati di repertorio. E’una goduria per tutti i sensi questa mostra che si snoda tra clarinetti, gilet colorati, gadgets di ogni forma, disegni e tantissimo altro. Sono i ricordi di una carriera straordinaria e questa mostra non poteva che essere organizzata nella città d’adozione di Arbore, Napoli, che lui ha celebrato e portato per il mondo con la sua orchestra italiana celebrando la canzone napoletana che, come lui stesso ha detto, meriterebbe la tutela dell’Unesco. Renzo Arbore ha davvero portato la canzone napoletana in giro nel mondo e lo fa da ben 27 anni, dall’America latina, alla Cina, al Giappone e ovunque ha raccolto consensi e successo. Arbore è uno degli ambasciatori di Napoli nel mondo e ora presiede anche l’Archivio della canzone napoletana. Nel percorso espositivo non possono mancare anche le radio, ben 50 esposte. Una mostra spettacolo che racchiude in realtà tutto quello che lo spettacolo vero può contenere: musica, parole, oggetti, rarità, improvvisazione. La mostra è stata organizzata dalla Regione Campania in collaborazione col Polo Museale di Napoli, con teche rai, con datbenc e scabec.
