Navigazione internet in anonimato: come fare e quali strumenti utilizzare
Mantenere la propria navigazione anonima dovrebbe essere l’obiettivo di ogni utente internet che si rispetti. Il web come risaputo infatti, è un luogo dalla indubbia utilità, ma anche colmo di insidie e pericoli. Sottovalutare questo aspetto può condurre a conseguenze davvero molto spiacevoli, e in alcuni casi rendere visibili indirizzo IP e localizzazione mette a repentaglio la propria privacy. Ma come fare per tutelarsi? Quali strumenti utilizzare? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
Navigazione anonima: come fare
Abbiamo detto che rendere la propria navigazione anonima dovrebbe coincidere con l’obiettivo di ogni utente internet. Alcuni comportamenti sono davvero molto semplici da mettere in pratica. Il primo di questi riguarda i potenziali pericoli interni. Nel momento in cui il terminale è in condivisione con più persone infatti, oppure fa parte di una rete locale, lasciare delle tracce di navigazione è sconsigliato, soprattutto se si sono inserite password importanti come quelle dell’accesso all’home banking (ma non solo).
Per porre rimedio in tal senso, è possibile attivare direttamente dal browser utilizzato la modalità in incognito. Questa funzione di fatto nega al browser stesso il permesso di salvare qualsiasi traccia di navigazione, password e cronologia comprese. Chiaramente il modo per attivare tale funzionalità varia da browser a browser, ma tutti i principali come Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome, la mettono a disposizione.
Tra l’altro il medesimo discorso è valido anche da mobile. È opportuno precisare però che la modalità non applica alcun tipo di protezione sull’indirizzo IP, che quindi rimane comunque visibile in rete. Si tratta infatti di un accorgimento valido solamente per la rete locale.
L‘importanza di nascondere l’indirizzo IP
L’indirizzo IP è una particolare sequenza numerica in grado di identificare in maniera univoca l’apparecchio collegato in rete. Questo chiaramente è valido sia nel caso di terminali fissi come i computer, che in quello dei mobili, come smartphone e tablet. In sintesi, attraverso l’IP, con i giusti strumenti, è possibile risalire alla posizione del navigante, con tutti i rischi che ne possono conseguire.
Fortunatamente però, ad ogni problema corrisponde anche una soluzione, che in questo caso proviene dalle reti VPN. Le reti virtuali protette proteggono l’utente da occhi indiscreti, perché in questo tunnel tra il suo terminale e il gestore del sito visitato, le informazioni vengono criptate, quindi rese incomprensibili a terzi. Ma non finisce qui. Utilizzando un servizio di questo tipo, l’IP registrato in rete sarà quello del provider VPN.
Anche in questo frangente però, è opportuno fare delle considerazioni. I servizi di questo tipo sono davvero molto numerosi. È sufficiente infatti digitare “VPN” su qualsiasi motore di ricerca per vedere una lista infinita di gestori a cui fare riferimento. In questo panorama decisamente eterogeneo sarà possibile trovare sia VPN gratuite, che a pagamento. Il consiglio è quello di affidarsi solamente alla seconda soluzione.
Sicuramente il fatto di poter accedere ad un servizio gratuito può risultare allettante, ma dobbiamo ricordare che il provider in qualche modo deve pur monetizzare. Questo perché la gestione dei server a cui l’utente accederà ha chiaramente un costo. Non applicando una tariffa in abbonamento, il gestore potrebbe decidere di ottenere introiti economici in modalità differenti. Quelli poco seri anche rivendendo i preziosi dati di navigazione.
Appare evidente a questo punto come la scelta delle VPN gratuite sia assolutamente da sconsigliarsi, anche considerando il costo contenuto di quelle a pagamento. A seconda della soluzione scelta infatti, se finalizzate ad un utilizzo personale (quindi non aziendale), si parla di una spesa di pochi euro mensili. A fronte però di un enorme vantaggio: proteggere la propria privacy su internet.