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Nave Diciotti sbarca a Trapani. A bordo 67 migranti. Salvini: “Violenti in manette”

La nave della Guardia Costiera Italiana, Diciotti, è diretta verso le coste Trapanesi, dove arriverà nelle prossime ore. A bordo della nave 67 migranti, salvati in mare dalla Vos Thalassa, il rimorchiatore battente bandiera italiana in acque Sar di competenza libica. 

Salvini: “Violenti scendano in manette”

“Prima di concedere qualsiasi autorizzazione attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori che dovranno scendere dalla Diciotti in manette“. Il riferimento è a due, un ghanese ed un sudanesedei 67 migranti, responsabili dei disordini sulla Vox Thalassa che hanno costretto al trasferimento sulla nave Diciotti. Due dei 67 migranti salvati – secondo il racconto della Guardia Costiera italiana – hanno avuto “atteggiamenti minacciosi nei confronti dell’equipaggio della Vos Thalassa”. I 67 migranti (58 uomini, 3 donne e 6 minori) sono stati quindi trasferiti sulla Diciotti. “Se su quella nave c’è gente che ha minacciato ed aggredito non saranno persone che finiranno in albergo ma in galera: quindi non darò autorizzazione allo sbarco fino a che non avrò garanzia che delinquenti, perché non sono profughi, che hanno dirottato una nave con violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi riportati nel loro paese”.

Di Maio: “Inimmaginabile chiudere i porti a una nave italiana”

“Con Salvini condividiamo le stesse perplessità. I nostri porti non sono chiusi, ma lo sono per quelle Ong che non rispettano le regole. Prima viene la Guardia costiera libica, poi interveniamo noi. Se si tratta di una missione europea allora i migranti devono essere distribuiti nei vari Paesi”, ha dichiarato il leader pentastellato, Luigi Di Maio. “Se si tratta di una nave italiana, intervenuta in una situazione da chiarire, bisogna farla sbarcare. Non è immaginabile chiudere l’ingresso a una nave italiana”.

Ministro della Difesa: “La strada non è chiudere i porti”

“Il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà a esserlo. L’apertura è la sua ricchezza. La strada è regolamentare, non chiudere. La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta. Poi accogliere si può declinare in mille maniere. E si può, anzi si deve, legare accoglienza a legalità”, ha dichiarato il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

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