Nave Diciotti: cosa è successo?
Si è conclusa ieri sera con lo sbarco dei 67 migranti la vicenda della Diciotti, nave militare della Guardia Costiera che nei giorni scorsi aveva trasbordato i passeggeri soccorsi in acque libiche da una nave mercantile.
La questione è diventata in poche ore complicata, quando la Vos Thalassa (nave che ha preso a bordo i migranti alla deriva in acque libiche) ha chiesto aiuto alla Diciotti. Lo sbarco sarebbe dovuto avvenire in Libia, ma la nave si è diretta verso la costa siciliana, dichiarando un ammutinamento: i migranti a bordo, o una parte di essi, avrebbero minacciato l’equipaggio pur di non sbarcare in Libia, bensì dirigersi verso l’Italia. Una volta giunta al porto di Trapani, la nave è stata bloccata e ne è stato impedito lo sbarco. Il ministro dei trasporti Toninelli ha dichiarato che i “facinorosi” sarebbero stati arrestati, ma che l’incolumità dell’equipaggio restava la priorità.
Al contrario il Ministro dell’Interno Salvini non ha piegato minimamente la linea dura intrapresa in questo periodo, ribadendo la chiusura di tutti i porti italiani. Infine, avrebbe acconsentito allo sbarco se tutti i migranti a bordo fossero stati arrestati subito.
Ieri sera verso le 23, a concludere l’impasse è stato il capo dello Stato Mattarella, che ha chiesto al Premier Conte di intervenire. Il premier ha dunque autorizzato immediatamente lo sbarco, conclusosi durante la notte. Pare che a bordo ci sia stata effettivamente una piccola rivolta, attuata da un cittadino ghanese e da un complice sudanese, ma che tutto sommato la situazione fosse sotto controllo e, soprattutto, che non si tratti di un caso isolato.
Salvini, che ha seguito lo sviluppo della vicenda da Innsbruck, si è detto sorpreso della conclusione.
Di sicuro questo modo di fare del Ministro Salvini non fa apparire il nuovo governo compatto: prima lo scontro con il Ministro della Difesa Trenta, poi screzi con Toninelli e ora due linee diverse tra lui e Conte. Il governo pare piuttosto disunito.