Sedici persone sono sbarcate questo pomeriggio dalla nave Diciotti per ragioni sanitarie. La decisione è arrivata dopo l’ispezione sanitaria effettuata questa mattina a bordo. A scendere dalla nave, 11 donne e 5 uomini. Saranno portati nell’ospedale Garibaldi di Catania. Secondo quanto si apprende, 3 dei maschi sarebbero affetti da tubercolosi, 2 da polmonite.
“Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, che continua a vietare lo sbarco, potrebbe provare a mettere in atto la soluzione che ha proposto lui stesso durante un’intervista a Zapping, la trasmissione radio Rai. “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino”.
L’ex leader del Pd, Matteo Renzi, è di tutt’altro avviso: “Ci sono 150 eritrei e 43 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro. Ma i diritti umani valgono più dei ‘mi piace’ sui social. Noi siamo l’Italia, non uno Stato canaglia: restiamo umani e #Fateliscendere”.
Nave Diciotti: ricorso al Tar
Intanto due avvocati molisani, Salvatore e Giuliano Di Pardo, hanno presentato ricorso urgente al Tar di Catania a nome di due associazioni umanitarie, l’Alterego Diritti onlus e K-Alma. Secondo i 2 legali, trattenere i migranti a bordo è “illegale perché sono già in territorio nazionale”, e perché non sono pervenuti atti formali che ne impedirebbero lo sbarco. “A seguito del ricorso – hanno fatto sapere gli avvocati – il ministero dovrà comunque difendersi e costituirsi in giudizio producendo il provvedimento, di cui peraltro è stata chiesta l’esibizione dinanzi al giudice amministrativo. Questo agevolerà anche i magistrati della Procura”.
La nave Diciotti è ormeggiata da 5 giorni nel porto di Catania. Nei giorni scorsi, sono sbarcati 27 minori non accompagnati.
