Napoli Città Libro 2019: Conclusa la seconda edizione (Foto)
“Approdi. La cultura come porto sicuro”. Questo il tema della seconda edizione di “Napoli Città del Libro” che si è conclusa ieri a Castel Sant’Elmo dopo quattro giorni intensi di incontri, dibattiti e performace teatrali.
Il tema prescelto quest’anno, ha voluto coniugare la natura della città partenopea come luogo marittimo, aperto a tutte le culture, e la cittadinanza senza confini per i libri e per la lettura. La manifestazione, come già lo scorso anno, è stata promossa dall’Associazione Liber@Arte, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura e il Polo museale della Campania, del ministero dei Beni culturali, e con il patrocinio di Aie (Associazione Italiana Editori).
Il Salone dell’Editoria e del Libro di Napoli, anche quest’anno ha raccolto tanti editori indipendenti che si sono ritrovati all’interno della rocca medievale di tufo giallo che detta legge su Napoli e che già di per sè è garanzia di successo per ogni manifestazione che ospita. I libri, poi, inseriti nel contesto della la piazza d’armi del Castello, tra le arcate e i corridoi, hanno reso questa kermesse ancora più affascinante.
La rassegna di quest’anno era articolata in sezioni, che hanno coinvolto il pubblico a livelli diversi a cominciare dalla sezione “Ancore” , in cui si sono affrontati i temi della contemporaneità, dell’attualità e della società e dalla sezione “Sirene” dedicata invece alla figura mitologica e al significato simbolico di voci ingannevoli.
Non sono mancate conferenze, presentazioni e dibattiti nella sezione “Un’ora con…”, dove i visitatori hanno potuto ascoltare e dialogare con grandi nomi della letteratura e dello spettacolo.
Accanto alle sezioni il Salone del Libro ha organizzato anche altri appuntamenti tra cui il convegno Libri e lettura per l’inclusione sociale, il seminario per gli aspiranti librai sul valore dell’assortimento, la presentazione del torneo letterario “IoScrittore” e della nuova serie tv Food Wizard fino agli spot sul made in Italy realizzati dagli studenti per il Pmi Day.
Non sono mancati personaggi noti dello spettacolo e della televisione a rendere ancora più prestigiosa “Napoli Città del Libro”. Renzo Arbore, Pippo Baudo, Francesco Piccolo, Giancarlo de Cataldo. E poi Vincenzo Salemme e Michele Serra con Rita Dalla Chiesa che ha ricordato l’omicidio del padre e, sempre sull’orrore della mafia, un’ora emozionante con Ruggero Cappuccio che ha presentato il suo «Paolo Borsellino. Essendo Stato».
I giudizi, a conclusione di questi quattro giorni, sono positivi. La rassegna di quest’anno ha ospitato 150 espositori, in rappresentanza di 168 case editrici tra cui numerose sigle di nicchia. Infatti accanto ai grandi nomi dell’editoria, come Mondadori, Feltrinelli, Garzanti c’erano decine di piccole e piccolissime sigle in rappresentanza di tanti temi e generi culturali diversi tra loro.
Sono stati staccati circa 28mila ingressi (il costo del biglietto era di 5 euro), il 40% in più rispetto all’edizione dello scorso anno ospitata a San Domenico Maggiore. Anche la voce ricavi appare soddisfacente almeno, nella logica delle mostre-mercato.
Insomma, questo Salone del Libro, tanto diverso da quello più rinomato e conosciuto di Torino, va sostenuto, perchè ha già dalla sua la partecipazione della città e anche dei ragazzi di oltre 100 scuole. Sicuramente è da migliorare, considerato che naviga spedita verso la terza edizione e punta a entrare nella rete Aldus, il network europeo che impone standard precisi: l’impianto di riscaldamento, ad esempio; e ai tempi del web, non si può rinunciare al wi-fi o almeno alla connessione dati sul cellulare. Forse sarebbe opportuno cercare una sede meno labirintica e più accessibile con i mezzi pubblici, ma si sa che a Napoli, come in tutto il resto d’Italia quando si parla di cultura tutto è faticoso, a cominciare dalla sede, dalla collaborazione fattiva fino alle risorse messe a disposizione. Unico vero stimolo è sempre la passione.