Napoli, Camusso e D’Alema Contestati da Centri Sociali
Pomeriggio di bagarre all’Università di Napoli Federico II. Nell’ateneo napoletano era infatto programmato un convegno sulle Socialdemocrazie in Europa, ospiti principali Massimo D’Alema e Susanna Camusso.
È bastata la notizia della loro partecipazioni a scatenare la rabbia dei collettivi universitari. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine il convegno non ha comunque avuto luogo. Circa cento studenti dopo aver occupato l’aula avrebbero impedito di parlare ai due ospiti, criticando in particolare la segretaria della CGIL.
Dopo un colloquio tra le parti si è deciso di non continuare la conferenza. Alla Camusso sarebbe stato urlato di andarsene. “Quando si impedisce a qualcuno di parlare – queste le parole amareggiate della sindacalista – è sempre un danno per tutti”.
Occupazione Napoli, la versione dei manifestanti
Diversa la ricostruzione fornita dai membri dei collettivi. Secondo uno studente intervistato la decisione di occupare la sala sarebbe maturata dopo che ai collettivi è stata proibita l’entrata. Guadagnata la partecipazione avrebbero contestato gli esponenti politici. “D’Alema non parli all’Università” e “Camusso peggiore segretaria della CGIL” le voci di protesta degli studenti.
Alla base delle contestazione c’è il lungo dibattito pre-elettorale sull’unità della sinistra. Tema caldo che il mondo della sinistra segue attentamente. I collettivi portarono le stesse motivazioni alla convention del Teatro Brancaccio in Roma mesi fa. Alla fine le forze dell’ordine hanno ritenuto che non ci fossero i requisiti minimi di sicurezza.
A commentare l’episodio anche il deputato Emanuele Fiano. “Grave e inaccettabile l’accaduto – scrive sui social l’esponente del PD – è venuto meno un diritto costituzionale e un fondamento della democrazia”.
È grave che venga impedito a qualcuno di parlare. A Susanna Camusso e Massimo D’Alema va la mia piena solidarietà https://t.co/B2NFDcOr3j
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) November 9, 2017