Museo della Follia a Salò, esposto quadro di Adolf Hitler
Un piccolo quadro di Hitler, prestato da un anonimo collezionista tedesco, si trova da oggi esposto presso il MuSa di Salò, in provincia di Brescia, dove ha aperto al pubblico la mostra itinerante “Museo della Follia” ideata da Vittorio Sgarbi.
La tela del dittatore nazista, un olio triste e malinconico dai toni scuri, non spicca certo per le qualità artistiche, tanto che Sgarbi l’ha definito “una cagata” fatta da “un disperato”, che “dice molto della sua psiche: qui non si vede la grandezza, qui si vede la miseria”. Alle affermazioni di Sgarbi fa da contraltare lo psichiatra Crepet, secondo il quale “quel piccolo quadro oggi ha senso per la memoria, perché l’estetica della follia spesso fa dimenticare il dolore della follia”.
ADOLF HITLER PITTORE
In gioventù Hitler dipinse centinaia di opere e il suo desiderio era di diventare un pittore professionista. Le sue velleità artistiche furono però deluse dall’Accademia di Belle Arti di Vienna, che per due volte gli negò l’accesso, ma egli non abbandonò mai la sua passione per la pittura: durante la Prima Guerra Mondiale portò al fronte tele e pennelli, mentre negli ultimi anni della sua vita si dedicò agli acquerelli.
IL “MUSEO DELLA FOLLIA”
Il progetto “Museo della Follia” di Sgarbi cerca di indagare il complesso rapporto tra arte e malattia mentale in tutte le sue possibili declinazioni, dall’esposizione dei lavori di artisti comunemente considerati pazzi, alla rappresentazione estetica della follia. Tra le 200 opere esposte troviamo quadri di Goya e di Ligabue, disegni di Francis Bacon, fotografie dei manicomi, il cassetto del comodino di Alda Merini, e molto altro ancora.