Mostra Velasquez e Bernini a Perugia: Date e Calendario
L’esposizione “Velázquez e Bernini: autoritratti in mostra” sarà visitabile dal 22 giugno al 22 ottobre 2017. Nella magica cornice artistica del Nobile Collegio del Cambio di Perugia ci si focalizzerà sull’operato dei due artisti, analizzandone gli autoritratti prodotti. Diego Velázquez e Gian Lorenzo Bernini ebbero certamente modo di conoscersi e frequentarsi durante il soggiorno in Italia proprio del primo, nella prima metà del Seicento.
Velasquez-Bernini: i dettagli della mostra raccontati dal curatore
La mostra ha inizio da un dettaglio dello studio romano di Valentino Martinelli, storico dell’arte barocca e docente all’ateneo perugino; si notano due delle tre versioni possedute dal Martinelli dell’Autoritratto di Velázquez conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma. Potranno così rimirare i visitatori l’Autoritratto a mezza figura di Bernini e l’Autoritratto di Velázquez provenienti entrambi dagli Uffizi, l’Autoritratto di Bernini del Museo del Prado – che Martinelli reputa esser opera incompiuta del Bernini – e l’Autoritratto di Bernini del Musée Fabre di Montpellier, che sempre secondo lo storico d’arte è “probabilmente imputabile” al Bernini.
Curata da Francesco Federico Mancini, che nella stessa sede promosse, con un seguito non indifferente il confronto tra l’artista di casa – il Perugino – e il grande Raffaello e di entrambi con il Sassoferrato scrive in merito alla stessa: “[…] Velázquez, grazie a Bernini comprese quale forza espressiva si celasse nel taglio a mezzo busto del ritratto, da lui già sperimentato sul versante della scultura, e quanta vitalità potesse scaturire dalla tizianesca contrapposizione tra la maniera abbozzata degli abiti e la maniera finita dei volti. Bernini apprese dal collega spagnolo il modo di scavare nell’intimo nei personaggi, di entrare nella loro complessità psicologica“.
Chi è Francesco Federico Mancini?
Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna nell’Università di Perugia, la sua produzione scientifica, di oltre 200 titoli, riguarda prevalentemente l’arte italiana dal Medioevo al Novecento. I suoi studi si sono concentrati sulla pittura del Quattrocento in Umbria, l’attività umbra di Piero della Francesca, la produzione giovanile Raffaello e il fenomeno del raffaellismo a Perugia e in Umbria, Federico Barocci e la diffusione del baroccismo.
Autore di monografie su Raffaello, Benedetto Bonfigli e Leonardo Scaglia (2015) ha curato in collaborazione con Vittoria Garibaldi alcune grandi mostre: Perugino (2004), Pinturicchio (2007), Piermatteo d’Amelia (2009) e Signorelli (2012). Ha diretto e in larga parte realizzato i cataloghi sistematici dei musei di Bevagna, Città di Castello, Deruta, Nocera Umbra, Perugia (Collezione Valentino Martinelli e Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio).