Mostra “Piacere, Ettore Scola” a Roma: recensione preview esclusiva Newsly.it
Daniela Merola, redattrice di Newsly.it, ha preso parte ufficialmente alla preview della mostra dedicata al maestro del cinema Scola dal titolo “Piacere, Ettore Scola”. Andiamo a leggere impressioni e curiosità raccontare da Daniela Merola.
Una bellissima preview stampa si è svolta venerdì 16 settembre e a cui ho preso parte, per presentare la mostra “Piacere, Ettore Scola” al museo Carlo Bilotti a Roma presso la Villa Borghese, mostra tratta dal libro omonimo edito da “edizioni Sabinae” con la prefazione di Silvia Scola, Walter Veltroni, Jean Gili e Piera Detassis.
La mostra racconta attraverso fotografie, disegni, testimonianze, documenti audio visivi le tappe fondamentali della carriera e della vita del grande regista Ettore Scola, nato a Trevico (Avellino) e trapiantato a Roma nel quartiere Esquilino. La mostra è dedicata a Bruna Curzi Bellonzi ed è a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis. Prodotta da “show eventi”, da “cityfest”, la mostra si avvale della partnership del mensile “ciak”. Il racconto della vita artistica e personale del regista scomparso il 19 gennaio scorso è molto accurato e sorprendente per aneddoti e chicche. Dall’infanzia a Trevico fino ai giorni nostri, fino al suo ultimo film “che strano chiamarsi Federico” del 2013 e dedicato all’amico e collega Fellini.
In questa mostra si possono apprezzare fotografie, disegni, oggetti di scena, video e interviste. In questa presentazione alla stampa è stato sottolineato dai due curatori Dionisi e De Pascalis, presenti alla presentazione, come Scola fosse “un grande osservatore del costume nazionale” ed è questo che la mostra desidera far conoscere, come attraverso il suo lavoro lui abbia raccontato l’Italia come pochi. E posso confermare che davvero la mostra è spettacolare e culturalmente ricca di citazioni sociali e politiche. Sono 9 le sezioni della mostra, divise in due categorie: una cronologica e l’altra tematica, in modo che il percorso conoscitivo del grande regista può essere il più semplice e chiaro possibile. Posso confermare che è stato analizzato tutto il suo impegno civile e politico, il suo rapporto con i vari collaboratori e attori, è stato evidenziata la sua passione per il teatro anche e per il disegno. Sono proprio i suoi disegni a fare da filo conduttore della mostra, il primo risale al 1946 e fu pubblicato sulla rivista “il travaso”, disegno in esposizione come ce ne sono altri 200 e ben 5 dedicati al grande Totò, tutti i disegni fanno riferimento all’amore per il cinema. Molto spazio anche alle fotografie che sono oltre 400 e che lo ritraggono nei suoi vari momenti di vita e di lavoro. Ci sono anche testimonianze audiovisive di colleghi e amici provenienti da Istituto Luce, Rai teche, Cineteca di Bologna e centro cinema città di Cesena. E’ stata una bella presentazione alla stampa con tante curiosità da raccontare.