Mostra sull’Avanguardia Russa a Nuoro: Date e dettagli dell’Evento
Il MAN attraverso un Comunicato Stampa ha annunciato l’apertura della mostra “Amore e rivoluzione. Coppie dell’avanguardia russa”, aperta al pubblico dal 1 giugno al 1 ottobre 2017. L’evento coincide con il centenario dell’ultimo, cruciale periodo della rivoluzione iniziata in Russia nel febbraio 1917 (secondo il calendario giuliano) e che portò alla caduta dell’impero russo degli zar. Un’epoca di grandi cambiamenti, spesso attuati non senza perdite umane e che, conosciuta come Rivoluzione d’Ottobre è ben analizzata, in forma di cronaca nel libro “I dieci giorni che sconvolsero il mondo “, dello statunitense John Reed.
La mostra, così composta nasce dalla proficua collaborazione con la Galleria Statale Tretjakov di Mosca e con il Museo Statale Schusev di Architettura, in partership con Bank Austria Kusftorum, Vienna. A cura di Heike Eipeldauer e Lorenzo Giusti, adotta un punto di vista del tutto nuovo – ovvero quello delle coppie di artisti – per rielaborare da una nuova prospettiva le vicende dell’avanguardia visiva russa attraverso la coadiuvazione di sei autori della prima generazione uniti, oltre che nella comune ricerca di nuovi linguaggi espressivi, anche e soprattutto nella vita quotidiana: Natalya Goncharova e Mikhail Larionov primi fra tutti e che, sempre insieme furono i principali animatori del gruppo “Il Vello d’oro” (a cui successivamente aderirà anche un altro importantissimo esponente dell’avanguardismo russo: Kazimir Malevič) , seguiti da Varvara Stepanova e Alexander Rodchenko , Lyubov Popova e Alexander Vesnin.
Amore e Rivoluzione. Coppie dell’avanguardia russa: fruibilità della mostra
Si prospetta per l’evento al MAN un pubblico variegato, fatto non solo di esperti e amanti della storia dell’arte (visto e considerato anche che l’avanguardia russa, per i temi trattati e l’ermeticità dell’estetica non risulti spesso di facile “lettura”) ma anche e soprattutto di amanti di storia novecentesca, di design e comunicazione, di fotografia giacché proprio negli obiettivi primari della mostra vi è la volontà di raccontare la stretta connessione fra arte e vita che vissero le diverse coppie, provando a sperimentare insieme in un periodo intenso che è fatto di grande impegno umano, sia in campo politico che artistico.
Per raggiungere l’intento oltre cento opere tra dipinti, disegni, collage, sculture, manifesti pubblicitari e di propaganda nonché fotografie indagheranno la metodica lavorativa, le tecniche e i linguaggi utilizzati, con un particolare focus sui diversi punti in comune ma anche sulle individualità dei diversi profili degli autori presi in considerazione. Indubbio è che l’ambizione che accomunava questi artisti fosse quella di – citiamo testualmente il dettaglio della mostra dal Portale Ufficiale del MAN – connettere tutti i generi della creatività artistica con l’azione estetica, l’elaborazione teorica e la prospettiva politica.
In merito a questo gli artisti dell’avanguardia senz’altro apportarono il proprio contributo nell’alimentare l’aspirazione al cambiamento, nonché a porre le basi di una nuova idea di società. Peculiare in tutti una certa prolifica attività artistica vi è da dire che i movimenti nati sotto la spinta della rivoluzione bolscevica sopra analizzata portarono alla nascita non soltanto di un numero senza precedenti di donne artiste mai visto forse nella storia dell’arte, per altro davvero attive parimenti agli uomini, ma anche a una serie inusuale di coppie fra cui le tre coinvolte in questo progetto possono dirsi fra le più note e iconiche.
Ciò che i curatori della mostra si sono posti retoricamente per realizzarla si basa sull’analizzare gli aspetti artistici e i valori sociali che risultarono dominanti nel percorso di queste coppie, come altresì se funzionò o meno la collaborazione fra loro per sdoganare le convenzioni di genere (in questo caso coadiuvando la nascita delle donne artiste come già detto) o se le stesse continuarono ad influenzare la produzione artistica e la visione critica da parte del pubblico. Solo così è stato possibile tracciare una “linea del tempo” dell’avanguardia russa, a partire dagli esordi pre-rivoluzionari databili al 1907, fino allo sviluppo dei movimenti più conosciuti del 1910 e del periodo dei suggestivi Venti, fino a raggiungere i linguaggi della propagandistica di Stalin nel corso degli anni Trenta.
Una mostra senza dubbio da “appuntare” sulla propria agenda di eventi, che siamo certi vi spingerà ad esaminare da un punto di vista del tutto nuovo e con occhi diversi l’arte Russa, ancora da pochi conosciuta, spesso sottovalutata nonché l’insieme visionario e lungimirante di sogni e aspirazioni che gli artisti di allora hanno riposto nella propria arte con l’obiettivo di cambiare il mondo così com’era allora conosciuto.