Messa di Pasqua 2018, Papa Francesco: Omelia, benedizione Urbi et Orbi e appello ai potenti
È Pasqua. In una Piazza San Pietro stracolma di persone, si è svolta stamane la solenne messa di Pasqua in Vaticano presieduta da Papa Francesco. Anche quest’anno l’Olanda ha inviato 50.000 tulipani e orchidee, 20.000 in più rispetto allo scorso anno, rendendo così variopinta e colorata la celebrazione. Ad aprire la celebrazione è stato il Resurrexit, una celebrazione che affonda le sue radici direttamente nel Giubileo del 2000.
L’omelia di Papa Francesco
Niente omelia programmata, ma tutto a braccio. Questa è stata la scelta di Papa Francesco il quale ha sottolineato tre passaggi fondamentali: “l’annuncio, la fretta e il significato dell’annuncio”.
- L’Annuncio: “il Signore è risorto. Quell’annuncio che dai primi tempi dei cristiani andava di bocca in bocca; era il saluto: il Signore è risorto. E la sorpresa è ciò che ti commuove il cuore, che ti tocca proprio lì, dove tu non lo aspetti. Per dirlo un po’ con il linguaggio dei giovani: la sorpresa è un colpo basso; tu non te lo aspetti”.
- La Fretta: “Le sorprese, le buone notizie, si danno sempre così: di fretta. Nel Vangelo c’è uno che si prende un po’ di tempo; non vuole rischiare. Ma il Signore è buono, lo aspetta con amore, è Tommaso. “Io crederò quando vedrò le piaghe” dice. Anche il Signore ha pazienza per coloro che non vanno così di fretta”.
- L’Annuncio-Sorpresa: “Giovanni e Pietro sono andati di corsa al sepolcro. Di Giovanni il Vangelo ci dice: “Credette”. Anche Pietro: “Credette”, ma a suo modo, con la fede un po’ mischiata con il rimorso di aver rinnegato il Signore. L’annuncio fatto sorpresa, la corsa\andare di fretta, e la domanda: “E io, oggi, in questa Pasqua 2018, io che faccio? Tu, che fai?”.
Il nocciolo del messaggio cristiano è dunque uno solo: “Gesù è vivo”! Lo ha fatto sapere lo stesso Papa Francesco con un tweet prima della Celebrazione Eucaristica.
La nostra fede nasce il mattino di Pasqua: Gesù è vivo! Questa esperienza è il nocciolo del messaggio cristiano.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) April 1, 2018
Benedizione Urbi et Orbi:significato
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Francesco non ha rinunciato al consueto giro tra i fedeli a bordo della papamobile. Così al termine quest’ultimo, il Pontefice si è affacciato dal balcone della loggia centrale per la tradizionale benedizione “Urbi et Orbi”. Il messaggio è stato trasmesso attraverso tutti i mezzi di comunicazione proprio al fine di raggiungere tutte le persone ai quattro angoli della terra. Si tratta infatti di una particolare benedizione impartita durante le occasioni importanti come ad esempio Natale e Pasqua. Essa infatti letteralmente vuol dire “Alla “Città e al Mondo”, e si prefigge di raggiungere tutte le persone del mondo.
La benedizione
L’annuncio di oggi è soltanto uno: “Gesù è il Signore, il Padre lo ha risuscitato ed Egli è vivo per
sempre in mezzo a noi”. Noi cristiani, ha spiegato Papa Francesco: “crediamo e sappiamo che la risurrezione di Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude. È la forza del chicco di grano, quella dell’amore che si abbassa e si dona fino alla fine, e che davvero rinnova il mondo”. Ma cosa chiede l’uomo di oggi ? Chiede la pace. E qui Papa Francesco fa un chiaro riferimento alla Siria, al dramma dei migranti, alle vittime del narcotraffico, della tratta di persone e delle schiavitù dei nostri tempi.
Cosa chiede l’uomo dunque ? Frutti di: pace, di dialogo, saggezza, vita nuova in Cristo e riconciliazione. Al termine della benedizione, il Santo Padre ha salutato i fedeli presenti e si è così congedato: “In questi giorni di Pasqua annunciate, con le parole e con la vita, la bella notizia che “Gesù e Risorto”. E per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo pasquale e arrivederci!”.