“Io sto con Mattarella”, petizione online supera le 150000 firme in 8 ore
La petizione online “Io sto con Mattarella”, lanciata sulla piattaforma online della no profit italiana Progressi ha già raccolto in 8 ore oltre 150000 firme. Un segnale dal web di tutela delle istituzioni da parte di tanti cittadini indignati per il trattamento accusatorio e talvolta offensivo a cui è sottoposta la prima carica dello Stato in queste ore.
La petizione comparsa nel primo pomeriggio di oggi (ieri, NdR) sul sito www.fare.progressi.org rappresenta, di certo, una risposta di sostegno inviata dal web verso il Presidente della Repubblica il quale risulta essere in queste ore oggetto degli attacchi di una parte politica che si pone sempre più sotto il profilo dello scontro istituzionale, anche tramite l’idea di una richiesta d’Impeachment per lo stesso Mattarella, per via della ormai declinata ipotesi di un governo gialloverde con all’interno un ministro dell’economia considerato “antieuro”.
“Io sto con Mattarella” rappresenta oramai tante cittadine e cittadini, italiani ed europei che di fronte agli attacchi rivolti a Sergio Mattarella, si pone contrariamente ad una inaccettabile ingerenza di forze politiche nei confronti del Presidente della Repubblica nell’atto di svolgere il proprio ruolo nel rispetto delle proprie prerogative costituzionali oltreche una forte preoccupazione di una parte ampia di società civile rispetto alla formazione di un esecutivo che avrebbe rischiato di portare l’Italia fuori dalla moneta unica.
Il fatto che in 8 ore una petizione online raggiunga il ragguardevole numero di 150000 sostenitori dovrebbe far riflettere quanto l’utilizzo di strumenti virtuali dipenda anche dall’individuo e che, per quanto la rabbia facilmente aizzabile rappresenti lo status medio dell’utenza del web, alle volte possiamo trovare manifestazioni di una volontà propositiva maggiore della semplice invettiva. Fatto stà che questa petizione risulta essere una risposta di calma indignazione agli insulti che raggiungono il Presidente, alle minacce di morte ed ai macabri auguri per un destino simile alla nota fine del fratello Piersanti, expresidente della Regione Sicilia, che fu trucidato dalla mafia nel 1980.
Comunque, dopo la Brexit, ciò che risulta chiaro oramai è che la permanenza dell’Italia nel sistema monetario dell’Euro e dell’Europa non può non essere posta come tema d’importanza vitale per ogni paese componente l’Unione Europea e, dato il livello d’importanza dell’euro nella vita quotidiana, una minaccia verso la moneta unica è minaccia verso la stabilità economica e finanziaria del Paese. In tal senso, superando la propaganda partitica, l’attenzione istituzionale, persino della più alta carica dello stato, risulta essere naturale e ben fondata.