Migranti e tratta di esseri umani, Mattarella: “Crimini atroci”
“Nessun popolo o cittadino può restare indifferente finché uno solo tra gli esseri umani è costretto a vivere come schiavo”, queste le parole del Presidente Mattarella nella Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani. Intervento necessario del capo di Stato per commemorare la ricorrenza istituita dall’ONU nel 2010. Lo scopo della giornata è ricordare che la tratta di esseri umani non è un fenomeno storico, dal sapore ottocentesco, bensì un fenomeno attinente alla stretta attualità e molto diffuso.
Parole del Capo dello Stato anche per i trafficanti di migranti e loro sostenitori: “La tratta degli esseri umani è distinta dal traffico illegale dei migranti, che tuttavia è sostenuto e alimentato anch’esso da spietate e sanguinarie bande che sospingono le loro vittime verso condizioni di servitù e di annichilimento personale – ribadisce il Presidente Mattarella -. La solidarietà e la civiltà degli europei vanno messe a servizio di un contrasto efficace di questi mercanti di morte”.
Il riferimento è riconducibile anche alle vicende politiche di questi giorni e al complicato rapporto con il governo francese. Mattarella sottolinea infatti che nonostante in materia di diritto commerciare esseri umani sia diverso da lucrare sui migranti, i due fenomeni devono essere combattuti con tutte le risorse a disposizione delle organizzazioni internazionali. Potrebbe essere un monito non tanto velato alla fiscale distinzione tra migranti economici e richiedenti asilo del presidente francese.
Mattarella elogia il ruolo Nazioni Unite
Lodato il ruolo delle Nazioni Unite, in prima linea nel denunciare il fenomeno che imperversa sia alle porte dell’Europa, sia ad angoli dimenticati del pianeta. “È importante che le Nazioni Unite abbiano deciso di dedicare una Giornata mondiale contro il traffico di esseri umani – ha ricordato il Capo dello Stato – con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni, richiamando ciascuno al dovere morale e alla dignità civile di una lotta senza frontiere contro queste forme di schiavitù”.
L’appello che trapela è quello di fare di più in fase esecutiva, predicando magari una maggiore intesa in ambito internazionale. È bene ricordare che Russia e Cina si sono dichiarate contrarie ad investire di più per la cattura di scafisti e criminali che lucrano sui viaggi della speranza. Tanta strada dunque è ancora da percorrere.