Cronaca

Massacra la moglie con l’ascia, dopo 5 anni esce dal carcere

Era la sera del 24 luglio 2013 quando Gianangela Gigliotti subì un’aggressione dall’ex marito, nella sua casa di Treviso. L’uomo le si avventò contro con un’ascia, colpendola con tale violenza da renderla invalida al 90%. Da quel giorno Gianangela è costretta su una sedia a rotelle. L’uomo ha subito una condanna a 11 anni di carcere, ma dopo 5 ne è uscito, ottenendo la semilibertà.

La donna, ignara della notizia, ha lamentato scarsa attenzione dalle Istituzioni: “Mi sento abbandonata dalle Istituzioni. Me l’ha detto per caso una conoscente. Non è giusto che la notizia faccia parte delle chiacchiere di paese mentre la legge non prevede che io sia informata quando il mio aguzzino si trova a due passi da me“.

La sera dell’aggressione, la donna stava chattando con un amico. Quando vide piombarsi addosso il marito, riuscì a chiedere aiuto all’uomo col quale stava scambiando messaggi. Fu proprio quest’ultimo a chiedere aiuto. I carabinieri la trovarono in una pozza di sangue. Da quella notte la donna è costretta su una sedia a rotelle ed è rimasta invalida al 90%. “Non sono più io. Ho perso l’autonomia in tutto. E’ così ingiusto che sia mio figlio a doversi prendere cura di me e non il contrario. Provo a reagire ma ho dolori alla schiena e alle ossa. Non c’è mai stato alcun pentimento da parte sua. Forse starà facendo un percorso di riabilitazione, ma non ha mai chiesto scusa né a me né a mio figlio che ha cambiato cognome”, ha detto Gianangela.“Non sento di avere avuto giustizia. Penso che sia una beffa avergli concesso il rito abbreviato con lo sconto della pena e non aver riconosciuto l’aggravante della crudeltà dopo quello che ha fatto. Vorrei che qualcuno desse anche a me un permesso speciale per uscire dalla mia prigione di dolori e godermi il mare come prima”.

 

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