Martedì Grasso: Significato, Tradizioni e Piatti Tipici
Il Martedì Grasso è il giorno che chiude il periodo di Carnevale e apre le porte alla Quaresima, ossia i 40 giorni che precedono la Pasqua. Il Martedì grasso ha per questo motivo, una natura che parte dalla religione e che si plasma intorno ai giorni importanti della tradizione cristiana, ma non è in alcun modo segnalato nei libri sacri. In poche parole si può dire che il Carnevale è la festa dell’abbondanza e della spensieratezza prima di un periodo di digiuno e penitenza.
La Tradizione del Carnevale
Sin dai tempi antichi la tradizione voleva che le persone andassero in giro per strada mascherate e a fare scherzi e che dessero sfogo a tutti i vizi, dalla gola alla lussuria. Il nome “grasso” infatti deriva dal fatto che in casa si mangiassero tutti gli alimenti più grassi e sostanziosi per prepararsi invece ad un periodo di magra quaresimale dopo il mercoledì delle ceneri.
I Piatti Tipici
Quando si parla di Carnevale, è impossibile non pensare ai dolci. Tra i vari pasti infatti, il dolce è forse quello che più incoraggia il vizio della gola e della golosità, e per questo motivo Carnevale ne è ricco. L’immancabile dolce di carnevale, che valica i confini di tutte le regioni d’Italia, sono le “chiacchiere”, possono cambiare nome, ma sono sempre loro, pezzi di pastella fritta, croccante e piena di zucchero a velo.
Diverse da regione in regione invece abbiamo, le “castagnole” del Lazio, sia semplici sia farcite; gli “struffoli” della Campania, con miele e confettini colorati che ricordano anche i coriandoli; la “mpagnuccata” siciliana, che sono la versione sicula degli struffoli; i “taralli al naspro” che sono invece tipici della Basilicata, e questa volta si tratta di biscotti salati; la “cicerchiata” abruzzese ed infine la “fritola” veneziana.