Mariah Carey cambia manager: è rinascita?
Ci sono voluti tre anni buoni di figuracce e cadute di stile, ma alla fine il demone è stato scacciato: Mariah Carey, la cantante statunitense che negli anni ’90 ha fatto sognare ad occhi aperti il mondo intero con la sua voce da usignolo, ha ufficialmente rescisso il contratto che la legava a Stella Bulochnikov, la famigerata manager di origini russe che, con la sua incompetenza e cinismo, pare esser riuscita nell’intento di danneggiare una delle più onorabili carriere musicali di sempre.
Il rapporto con la Bulochnikov
Tutto era cominciato nell’estate del 2014, quando l’allora agente di Mariah, Jermaine Dupri (produttore ed ex fidanzato di Janet Jackson), fu messo in croce per la terribile promozione dell’album “Me. I Am Mariah… The Elusive Chanteuse”, artisticamente valido ma effettivamente penalizzato da una scelta dei singoli al limite dell’imbarazzante.
Invece di tornare all’altare di Mark Sudack, l’eccellente burocrate che nel 2005 riaccese i riflettori sul suo personaggio – dopo qualche anno di crisi – con il maestoso “The Emancipation of Mimi” (e, con il quale, si vociferò per anni una relazione segreta), la Carey optò per un’avventura inedita, accogliendo nella sua squadra Stella Bulochnikov, un donnone di Brooklyn sfigurato dalla chirurgia plastica, oltraggioso nei modi e nel gergo, e con al seguito due figlie minorenni onnipresenti.
Fin dal principio, i fans più lucidi di Mariah si resero conto che Stella avrebbe fatto più gli interessi propri che quelli della sua cliente: dopo un annuncio in pompa magna sui social dell’artista, infatti, la Bulochnikov prese a farsi fotografare al fianco della cantante in ogni occasione possibile, che si trattasse di un’innocua cena tra intimi al Nobu, una vacanza al mare o una fugace apparizione televisiva, dichiarandosi inoltre senza un velo di pudore “la migliore amica di Mariah” e lasciando intendere che presto lo show business avrebbe accolto anche lei nel già affollato circus (non è mai stato chiaro in quali vesti, ma siamo sinceramente grati di non averlo scoperto).
Da un punto di vista meramente professionale, poi, non si può certo dire che Mariah l’abbia scelta in base ad un curriculum impeccabile: con una breve parentesi da stand-up comedian (ma chi l’ha mai trovata divertente?) e la produzione esecutiva del ripugnante reality show di Paris Hilton “My New BFF” (che, Dio sia lodato, non è andato oltre le due stagioni), Stella ha probabilmente saputo approfittare con fredda furbizia del periodo buio che stava attraversando la Carey in quel periodo, tra la delusione per un flop commerciale mai visto prima ed il non proprio amichevole divorzio dal presentatore Nick Cannon, con il quale, nell’aprile del 2011, ha avuto due bambini.
Ed è proprio dal 2014, in effetti, che i più perfidi rotocalchi rosa di tutto il mondo hanno cominciato a riportare a cadenza regolare scandali d’entità più o meno notevole riguardanti Mariah, per non parlare delle variegate e scadenti iniziative (un paio di tour in palazzetti mai pieni, un reality di agghiacciante fattura, il solito filmetto di Natale acchiappa-soldi e qualche brano bruttino buttato qua e là) che hanno fatto credere anche ai più ottimisti osservatori che la carriera di una delle voci più straordinarie di sempre fosse arrivata al triste capolinea.
Oggi, però, è bene fare chiarezza, perché le trame dello spettacolo sono intricate e di facile comprensione solo all’apparenza, mentre dietro le quinte si muove una macchina infernale capace di santificare o gettare nel fango chiunque nello spazio di un battito di ciglia.
Ebbene, chi negli ultimi anni si era abituato a ridere della funesta vita personale e lavorativa di Mariah Carey, oggi gli sarà forse tolto questo spasso: allontanata l’artefice della delirante parabola che l’ha portata ad una rovinosa caduta di stile, è lecito credere che finalmente il pubblico potrà godere del meglio di quanto Mariah può offrire, sempre nella speranza che il prossimo manager non porti a termine il meschino lavoro iniziato da Stella.
Chi sarà il nuovo manager?
Nel ruolo di “traghettatore”, i tabloid hanno riportato che l’attuale toy boy di Mariah, il ballerino Bryan Tanaka, potrebbe sedere in cabina di regia, una mossa sulla carta insensata ma che – ci auguriamo col cuore – sia appunto temporanea; da alcune ore, infatti, sta già circolando la notizia che Melissa Ruderman (ex procuratrice di Nicole Scherzinger) potrebbe presto firmare un contratto di management con la popstar 48enne, anche se non si hanno ancora notizie certe a proposito.
Non ci rimane, quindi, che attendere con confidente gaudio i più lieti sviluppi.