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Maria Noemi, bambina disabile sfrattata a Roma

La storia di Maria Noemi, bambina di Roma di 11 anni malata fin dalla nascita a causa di un errore medico commesso al momento del parto, è adesso a rischio sfratto a causa di una decisione abbastanza discutibile dell’Ufficio delle Politiche Abitative del Comune di Roma che vuole revocare l’assegnazione alla famiglia di Maria Noemi della casa di proprietà dell’Ater ottenuta nel 2006.

Chi è Maria Noemi?

Come anticipato, Maria Noemi presenta gravi problemi di salute fin dalla nascita: infatti, qualcosa è andato storto al momento del parto e la bambina adesso è affetta da tetraparesi ed epilessia. Noemi necessità di condizioni di vita molto particolari, condizioni che nella precedente abitazione della famiglia non era possibile rispettare a causa dell’eccessivo affollamento della casa che era divisa con altre sette persone. Per questo motivo dieci anni fa era stata concessa la casa in cui tuttora la famiglia vive.

Le ragioni del Comune

I problemi per Emmanuel e Giovanna, i genitori di Maria Noemi, sono nati nell’ottobre del 2016 quando hanno ricevuto una lettera dell’Ufficio delle Politiche Abitative che contestava l’assegnazione della loro casa avvenuta dieci anni fa. Le motivazioni addotte a tale provvedimento sono sostanzialmente due: la prima è che, essendo stati condannati penalmente i funzionari firmatari dell’assegnazione alla famiglia della bambina, per l’Ufficio tutti i provvedimenti da loro messi in atto sono da considerarsi nulli, inoltre, sembra che la famiglia non avesse all’epoca i requisiti necessari previsti dalla legge per ottenere quella casa.

E le ragioni della famiglia

La versione del Comune è fortemente avversata dalla famiglia che, invece, ai sensi della delibera 132 del 2003 che prevedeva l’assegnazione di alcuni alloggi ERP a persone coinvolte dall’emergenza abitativa, ritiene di non aver fatto altro che usufruire di un diritto garantito dalla legge. Nonostante tutto, il padre della ragazzina si è dichiarato disposto anche a lasciare la casa purché vengano garantiti alla figlia gli stessi livelli di assistenza attualmente ricevuti.

E il buon senso?

Non ci addentriamo in disquisizioni tecniche e legali per le quali non possediamo la necessaria competenza giuridica, facciamo solo una constatazione di buon senso: davvero nel Paese dei furbetti del cartellino, della grande evasione fiscale e della corruzione è l’assegnazione di questa casa alla piccola Maria Noemi a rappresentare una intollerabile manifestazione di illegalità? Potrebbe sembrare populismo il nostro, ma in realtà dietro questa domanda se ne cela un’altra: cosa le Istituzioni hanno intenzione di fare per questa bambina? Intanto da persone vicine all’Amministrazione capitolina sono arrivate rassicurazioni alla famiglia di Maria Noemi e tutti ci auguriamo che alla fine si possa trovare una soluzione rispettosa delle esigenze di tutti.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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