Mappa Valle dei Templi ad Alta Risoluzione: al via la ricerca coi Droni
La Valle dei Templi è un’area archeologica di 1300 ettari, situata in Sicilia. All’interno sono presenti vari esempi di templi dorici risalenti al periodo ellenico. E’ il sito archeologico più esteso al mondo e dal 1997 è entrato a far parte dell’UNESCO. Fino ad oggi sono stati riscoperti dieci templi, necropoli, fortificazioni, l’Agorà, una sala del consiglio e alcune opere idrauliche, ma sicuramente sono ancora numerosi i resti che si trovano celati dal suolo.
Valle dei Templi: lo scopo della convenzione di ricerca
La convenzione di ricerca stipulata dal Parco archeologico e dalla Duke University, una delle università più prestigiose degli Stati Uniti, prevede la realizzazione di una mappa ad alta risoluzione, in due e tre dimensioni. La ricerca si svolgerà dall’1 al 5 agosto e sarà diretta da un professore, Maurizio Forte. Tutto ciò permetterà, come ha spiegato il direttore del parco, Giuseppe Parello di scoprire aree e caratteristiche geomorfologiche che fino ad oggi gli strumenti tradizionali non hanno permesso di individuare. La nuova tecnologia porterà, grazie alle nuove innovazioni, ad un progresso nel campo archeologico. In questo modo si potranno ottenere nuove scoperte che di conseguenza daranno avvio ad una serie di scavi e ritrovamenti.
Valle dei Templi: i nuovi strumenti utilizzati
Per lo scopo verranno utilizzati alcuni strumenti multispettrali che estraggono informazioni territoriali per realizzare mappe tematiche con l’utilizzo di classificatori. Sono in grado di offrire informazioni riguardo terra, colture e vegetazione. Sarà indispensabile anche l’uso di due tipi di drone: l’eBee e il Quadricopter. L’eBee Drone è caratterizzato dalla presenza di un software di pianificazione e di controllo intuitivo, ma soprattutto di una pianificazione 3D in volo con un programma in grado di trasformare le immagini in mappe in 2D e 3D. Il Quadricopter è invece un drone per i voli a bassa quota che permetterà di ispezionare le aree ad un livello inferiore. Il Parco archeologico sarà poi riprodotto al termine delle ricerche in una realtà virtuale utilizzando il Dive (Duke immersive virtual environment).