Politica

Manovra di Governo. Salvini: “Rispetteremo gli impegni presi”

Si è concluso dopo circa 3 ore il vertice sulla Manovra di Governo a Palazzo Chigi. Alla riunione con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno preso parte anche i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, quello per le politiche Ue, Paolo Savona, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

“Bello e proficuo lavoro, per far crescere l’economia italiana, senza regali alla Renzi, rispettando gli impegni presi con tutti a partire da quelli con gli italiani, su tasse, pensioni reddito di cittadinanza e maggiori posti di lavoro”. Ad affermarlo il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

“Le scelte sulla legge di bilancio devono essere coraggiose e devono esserlo nell’interesse dei cittadini. La mia posizione – ha fatto sapere il leader M5s, Luigi Di Maio – è ferma: vanno tagliati tutti gli sprechi, tutti i rami secchi, così come devono essere recuperate quelle risorse che, ad oggi, vanno nella direzione sbagliata. Gli italiani si aspettano tanto da noi e noi non li deluderemo perché saremo anche pronti a fare scelte coraggiose”.

Manovra di Governo, Conte: “Riqualificazione spesa pubblica”

“Nel corso del vertice di oggi c’è stato un approfondimento delle principali componenti della manovra. Ad affermarlo il Premier, Giuseppe Conte: “In particolare, ci siamo soffermati sull’analisi degli sprechi da tagliare ai fini della riqualificazione della spesa pubblica e sulle possibilità di un rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della legge Fornero e un quadro organico di tagli alle spese improduttive”. “Il vertice – aggiunge – si è svolto lavorando in totale armonia ed è emerso l’obiettivo condiviso di provvedere ad una profonda revisione della spesa, volta a massimizzarne l’efficienza attraverso il taglio degli sprechi. È stato affrontato anche il tema delle riforme strutturali in via di formulazione definitiva, con l’obiettivo di valutare l’incidenza di queste sulla crescita economica e su una dinamica della produttività che il paese ha bisogno di far ripartire”.

Ancora da sciogliere il nodo del deficit, con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che mantiene una linea prudente con un deficit all’1,6% o poco al di sopra.

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