Nuova legge Gelli-Bianco per distinguere meglio le accuse infondate da veri casi di malasanità
La malasanità negli ultimi anni è diventata sempre più centrale nella cronaca quotidiana: infatti, numerosi sono i casi di errori nell’assistenza sanitaria che portano conseguenze più o meno serie ai pazienti.Da fine del 2017esiste nuova legge chiamata legge Gelli-Bianco che vuole aiutare sia a tutelare i medici da accuse infondate sia ai pazienti che veramente hanno subito un danno.
La malasanità in Italia: numeri, casi famosi e cause
Si calcola che i contenziosi pendenti per malasanità siano circa 300.000 che potrebbero comportare per lo Stato una spesa di circa due miliardi e mezzo di euro di risarcimenti.
In molti ritengono che l’aumento di denuncie di casi di malasanità sia frutto dei continui tagli a settore e a un abbassamento abbastanza generalizzato del servizio sanitario, ma altri ritengono che ci sia anche una spiccata tendenza a colpevolizzare i medici che, per difesa, fanno effettuare un gran numero di accertamenti evitabili per cercare di limitare il rischio di essere accusati di negligenza in caso non dovesse andare tutto per il meglio.
Molti dei casi di malasanità di cui spesso si sente parlare sono rappresentati da errori decisamente grossolani e poco giustificabili come il lasciare garze, pinze o altro materiale all’interno del paziente o operare una parte del corpo diversa da quella in cui l’intervento è necessario.
Altre volte più che da un errore medico in senso stretto, i danni al paziente sono causati da una scarsa organizzazione all’interno dei reparti o dalle cattive condizioni igienico sanitarie, queste si decisamente attribuibili ai tagli e alle difficili condizioni di lavoro degli operatori della sanità.
Chi deve provare l’errore medico
La legge Gelli-Bianco regolamenta in Italia le cause in materia di malasanità e ha lo scopo di provare a distinguere le accuse pretestuose da quelle effettivamente legate a episodi di malasanità. L’onere di dimostrare l’effettività dell’errore e la responsabilità del medico spetta al paziente attraverso perizie e consulenze tecniche sulla base della cartella clinica. E’ consigliabile affidarsi anche alla consulenza di avvocati specialisti in diritto sanitario, tra cui figura il nome di sportellolegalesanita.com.
In sostanza non è il medico a dover dimostrare di aver agito al meglio delle sue possibilità ma è il paziente accusatore a dover inequivocabilmente accertare la presenza di un errore e, soprattutto, il nesso causale con il danno da esso subito.
Tempistiche
I tempi per arrivare al termine dell’iter sono variabili da caso a caso come variabile è l’entità dell’eventuale risarcimento ottenuto in caso di accertamento dell’errore.