LeBron James: Wiki, Altezza e Fisico della stella dei Lakers
È inutile negarselo: LeBron James sarà il simbolo per le generazioni a venire della NBA di questi anni. Con il suo trasferimento ai Lakers, la storica franchigia californiana che da un po’ di anni è lontana dall’elitè del basket d’oltreoceano, il ”Prescelto” prova a passare dalla storia alla leggenda tentando di andare a risollevare la squadra dell’unico giocatore a lui paragonabile degli ultimi vent’anni, vale a dire Kobe Bryant. Ma scopriamo tutto sullo straordinario fisico e sulla vita di LeBron James.
LeBron James: Biografia
LeBron James nasce ad Akron in Ohio il 30 dicembre 1984 e cresce solamente con la madre dopo l’abbandono da parte del padre. Il destino del giovane LeBron è chiaro fin da subito: infatti, fin dal liceo attira l’attenzione degli addetti ai lavori ma anche del pubblico che affolla gli spalti del campo da gioco della St. Vincent – St. Mary High School di Akron che spesso è costretta a spostarsi nel palazzetto della vicina università per poter contenere i tantissimi appassionati che accorrono per vedere giocare questa nascente stella.
È innegabile come LeBron si sia portato dietro queste enormi pressioni e aspettative su di lui come un fardello per i primi anni di carriera dove i risultati faticavano ad arrivare e le critiche, a volte anche eccessivamente feroci, piovevano su di lui. Senza passare dal college, LeBron approda in NBA nel draft del 2003 quando viene scelto a neanche 19 anni dai Cleveland Cavaliers, formazione costruita quasi interamente attorno al suo talento che li porta in finale nel 2007 dove, nonostante le grandi prestazioni del ”Prescelto”, vengono asfaltati dai San Antonio Spurs di coach Popovich. Nonostante i record e i titoli di MVP, la strada verso il successo per LeBron risulta essere molto complicata in una realtà come Cleveland che non sembra mettergli a disposizione un supporting cast adeguato alla sua giovane età.
Sul finire della stagione 2009-10 inizia a maturare in lui la convinzione che, per vincere e togliersi il fardello delle feroci critiche dalle spalle, sia necessario cambiare aria. Alla fine la scelta ricade sui Miami Heat di Dwyane Wade che, per costruire un roster da subito vincente, ingaggiano anche Chris Bosh dai Toronto Raptors. Ovviamente questa decisione non è accolta nel migliore dei modi a Cleveland dove i tifosi bruciano le maglie di LeBron in segno di rabbia per quello che viene visto come un profondo tradimento da parte del ragazzo di Akron che li aveva portati ai vertici della NBA e che adesso fuggiva via per vincere con un’altra maglia.
I tifosi dei Cavaliers ancora non sanno che di lì a sei anni LeBron avrebbe regalato loro la più grande gioia sportiva della loro vita, ma torniamo al ”Prescelto”. Il primo anno a Miami sembra essere una grande cavalcata verso il titolo: infatti, gli Heat incontrano una resistenza apprezzabile praticamente solo da parte dei Chicago Bulls di Derrick Rose nel corso delle finali di Conference prima delle Finals contro i Dallas Mavericks. L’esito dovrebbe essere scontato e LeBron dovrebbe avere già al dito il suo primo anello, ma succede l’imponderabile: i Mavs di Dirk Nowitzki ribaltano la serie dal 2-1 e vincono incredibilmente il titolo, rifilando un’altra cocente delusione a un LeBron James sottotono nelle Finals.
Ovviamente gli haters sui social si scatenano e il passaggio da ”prescelto” a ”perdente” è molto rapido. Ma come spesso accade nello sport, quella sconfitta fa scattare qualcosa nella testa di LeBron che diventa un giocatore diverso, più decisivo, e l’anno successivo trascina i suoi Miami Heat al titolo battendo in finale i migliori Oklahoma City Thunders di sempre di Harden, Westbrook e Kevin Durant.
L’anno successivo James si ritrova di fronte in finale gli Spurs che nel 2007 avevano strapazzato i suoi Cavaliers, ma questa volta la storia è molto diversa. La serie è una delle più belle degli ultimi anni e i ”vecchietti’ di coach Popovich mettono in non poca difficoltà LeBron che è di fatto salvato da una straordinaria tripla di Ray Allen in gara 6 che, sostanzialmente, indirizza il titolo verso Miami. L’anno successivo va in scena la rivincita che San Antonio si prende in pieno, regalando a Marco Belinelli il primo titolo NBA di un giocatore italiano.
La sconfitta del 2014 segna anche la fine dell’esperienza a Miami e LeBron a questo punto si sente pronto per tornare a casa e portare i suoi Cavaliers dove nei primi sette anni della sua carriera non era stato in grado di fare. Già al primo anno arrivano le Finals contro i Golden State Warriors, ma c’è poco da fare contro una squadra che gioca una pallacanestro mai vista. L’anno successivo i Warriors realizzano il record di vittorie in regular season perdendo solo nove partite e, nonostante qualche difficoltà fisica accusata nel corso dei playoff, sembrano sempre loro i favoriti al successo finale, visto anche il fatto di essersi portati sul 3-1 nella serie. Le ultime tre gare di quelle straordinarie Finals sono un vero e proprio show per LeBron che tra schiacciate straordinarie e stoppate inverosimili affossano i Warriors e portano il primo storico titolo in Ohio. A decidere gara 7 è una straordinaria tripla di Kyle Irving, ma di quella partita passerà alla storia anche una grandissima stoppata sul Andre Iguodala.
Con il titolo vinto a Cleveland, seppure con la complicità degli avversari, LeBron entra nella storia della NBA, ma, pur giocando delle Finals straordinarie, non può nulla nelle due successive stagioni che vedono i Warriors vincere con relativa facilità. In particolare sono stati i playoff del 2018 a mettere in mostra un LeBron in missione per portare i suoi Cavaliers quanto più lontano possibile prima di questa nuova avventura ai Lakers.
Altezza, peso e fisico
LeBron James è alto 203 cm e pesa 113 kg. A fare maggiormente impressione in lui sono le sue doti fisiche: infatti, mai nel mondo delle sport si era visto un fisico così importante muoversi a una tale velocità da essere assolutamente devastante per gli avversari. Potenza fisica e rapidità sono quindi le doti che maggiormente saltano agli occhi vedendolo giocare, ma nel corso degli anni LeBron ha messo su anche ottime doti tecniche e una personalità che hanno fatto di lui un giocatore che, piaccia o no, entrerà nella storia.