Lavoro

Lavoro e Stipendio: Salari più alti al Nord Italia, Sud in coda

Il lavoro paga, non allo stesso modo: al Nord gli stipendi sono molto più alti mentre chi piange è al Sud dove la media dei salari rimane molto bassa. All’ultimo posto c’è Ascoli Piceno che ha come media salariale 925 euro mensili.

In questo momento di crisi dal punto di vista economico e lavorativo non è solamente difficile trovare un’occupazione ma è molto complicato anche riuscire ad avere uno stipendio alto. A informarci di quali sono le medie salariali mensili ci ha pensato l’Osservatorio Statistico dei consulenti del lavoro. Il report che è stato presentato nella giornata di oggi nel capoluogo della Campania, ovvero Napoli, in quella che sarà l’ultima giornata del congresso nazionale della categoria dei consulenti del lavoro ha dato una chiara indicazione; al Nord gli stipendi sono più alti rispetto a quelli del Sud.

Stipendi Nord e Sud Italia: la classifica

A comandare questa particolare classifica c’è Bolzano con 1.476 euro mensili poi segue Varese a 1.471 e via via ci sono Monza e Brianza con 1.456 euro, Como con 1.449, Verbano Cusio Ossola con 1.434, Bologna con 1.424 e, infine, Lodi che “guadagna” 1.423. Chi, invece, non se la passa proprio benissimo e infatti occupa il posto da fanalino di coda, quindi l’ultimo posto, è Ascoli Piceno che ha come media 925 euro.

La provincia non settentrionale che ha la media più alta di stipendio è L’Aquila con 1.282 euro mensili. Il dossier, però, indica ed evidenzia come il dominio del Nord sia quasi totale visto che il capoluogo abruzzese occupa solamente il 55° posto della classifica.

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Donne a lavoro: a Bologna la percentuale più alta

Per quanto riguarda le donne, invece, la città che predomina è Bologna che ha la più alta percentuale, il 66,5%, di “signore” che hanno un lavoro. Dopo il capoluogo emiliano inseguono Bolzano con il 66,4% di occupate, Arezzo che vede il 64,4% e Forlì-Cesena con il 63,3%. Nel Mezzogiorno, al contrario, il tasso diminuisce e comanda la classifica delle donne che svolgono un’attività Barletta-Andria-Trani con il 24,1%; segue Napoli con il 25,5%, poi c’è Foggia con il 25,6% e Agrigento con il (25,9).

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