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Laura Correale racconta la sua passione per la Ceramica: l’Intervista

L’artista ceramista Laura Correale si è raccontata ai microfoni di Newsly.it un’intervista esclusiva. Autodidatta, dal talento naturale per l’arte e la ceramica in particolare, la sua creatività si sprigiona con naturalezza dalle sue mani creando lavori di prestigio. Ha partecipato a numerose mostre.

Laura Correale, sei un’autodidatta, posso dire che hai imparato sul campo guidata dal tuo estro. Come nasce la tua ispirazione e la tua passione? “Sono una ceramista per caso, mi occupavo di tutt’altro ma a 27 anni rimasi senza lavoro e con tanto tempo a disposizione che riempii con un corso base di ceramica presso un laboratorio hobbistico dove mi insegnarono i primi rudimenti. Scoprii che il lavoro della ceramica era qualcosa che mi riusciva in maniera naturale, era già in me, qualcosa che aspettava di venir fuori e di crescere, con l’avanzare degli anni, quasi una ventina oramai, nella qualità e nella forza delle idee. Non tornai più indietro, nemmeno quando mi si presentò l’occasione di un lavoro “normale” e ben retribuito… questa è la mia vita, il mio modo di vedere il mondo, le mie idee che si mescolano alla fantasia ed attraverso le mie mani, si trasformano in opere… di certo, quello della ceramista non è più solo un lavoro”.

Come crei un’opera? Da quale concetto inizi? “Da qualcosa di molto astratto, da un’immagine che mi si accende nella testa, un’idea, ed un susseguirsi di immagini e idee… non è semplice rispondere a questa domanda ma sicuramente il mio modo di essere giocoso, la mia sensibilità e la voglia di lasciare un messaggio positivo al mondo, guidano il tutto. Cerco, attraverso le mie opere, di far sorridere le persone… sono convinta che può più una persona serena e sorridente che una persona contrariata. Quindi, parto dal concetto che il mondo in cui viviamo mi piace sempre meno, ma nutro forti speranze ed aspettative nei miei simili… a noi la scelta di tirar fuori la parte bella o la brutta”.

La tua ispirazione ti porta a fare creazioni che vanno da soggetti ispirati alla storia, a soggetti di ispirazione fantasy, alle creature del mondo vegetale e animale. Quali sono i soggetti che preferisci? “Sicuramente gli animali, che amo, rispetto e nemmeno mangio. Ma tutto ciò che mi ricorda la natura”.

So che tu trasformi anche oggetti di altro materiale trovati in vari mercatini per poi trasformarli e rivestirli con la ceramica portandoli a nuova vita. Come avviene questa trasformazione? “Sono sempre stata attratta dagli oggetti vecchi, antichi, soprattutto da quelli in uso nella vita quotidiana. Ne compro spesso nei mercatini, me ne innamoro di alcuni, mi ispirano tante domande, a chi sono appartenuti? Come erano le vite delle persone che li possedevano? Erano persone felici? Non posso dare risposte a queste domande ma posso sapere come sarà la nuova storia dell’oggetto quando questa prende vita in me, nel rispetto della storia vecchia, cerco di modificare il meno possibile l’oggetto in questione… così è stato, per esempio, per Repopulation e per Niente è perduto, fuga dalla caccavella”.

I colori che usi sono accesi e vitali e si mescolano armoniosamente alle forme che tu crei reinventando una matericità del tutto inedita, quasi come se si animassero. Come mai la scelta di colori così di personalità e intensi? “Sei in errore, non è “quasi” come se si animassero… i miei “pupazzielli” sono vivi e ti seguono con il loro sguardo… uno sguardo benevolo. Anche l’uso del colore è casuale e naturale, più ce n’è per me e più prende forza l’opera… sono piena di colori”.

Hai partecipato anche a varie mostre come quella di febbraio scorso a Palazzo Venezia a Napoli e portata precedentemente a Pomigliano d’Arco e chiamata “anime marine”. Come affronti il contatto col pubblico e che tipo di reazione noti alla vista delle tue creazioni? “Mi piace osservare le persone un po’ in disparte mentre girano osservando le mie opere per cogliere le loro reazioni che sono quasi sempre di stupore, con tanto di gridolini ed esclamazioni gioiose e grasse risate… magari con alcune di esse nascono delle belle chiacchierate, con occhi gioiosi e sorrisi sulle labbra. Allora mi dico compiaciuta, che forse nel mio piccolo sto riuscendo a lasciare alle persone, il messaggio giusto, un messaggio di pace e di positività”.

Ci saranno altre nuove mostre? “Sicuramente nuove mostre in arrivo ma date ancora da stabilire. Sto lavorando ad un nuovo progetto, questa volta ispirato più al mondo vegetale che animale. Nuovamente una bipersonale, con l’artista, curatore e grande amico Christophe Mourey. E varie collettive con il gruppo di artisti talentuosi di cui faccio parte, Cchiù Art, una su tutte alla Reggia di Caserta”.

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