Laura Boldrini contro le fake news: bufala sulla sorella Luciana
Il continuo e inarrestabile flusso di informazioni provenienti dalla rete rappresenta certamente un vantaggio per l’informazione, ma può anche trasformarsi in veicolo di fake news che nulla hanno a che vedere con la verità. L’ultima è quella relativa alla sorella di Laura Boldrini, Luciana, che sarebbe stata accusata di gestire oltre trecento cooperative per l’accoglienza dei migranti.
Le accuse contro Luciana Boldrini
Tutto è iniziato quando attraverso i social network è iniziata a circolare una notizia sconvolgente: Luciana Boldrini, sorella della presidentessa della Camera, gestirebbe ben 340 cooperative che si occupano di assistenza ai migranti. L’indignazione del popolo del web è immensa e le condivisioni, con tanto di attacchi a media main stream che nascondo il gravissimo fatto, si sprecano. In tantissimi credono di essere venuti a conoscenza di un segreto che avrebbe minato l’intero ”sistema” ma poi arriva la sconcertante scoperta che si tratta di una delle tante fake news del web.
Il post su Facebook della Boldrini
A smentire tutto arriva un post su Facebook di Laura Boldrini che smonta la bufala su citata con queste parole: “Lo voglio dire a ridosso delle feste di Pasqua, proprio nel momento in cui molti si riuniscono in famiglia e con le persone care. La mia unica sorella, morta anni fa per malattia, non si è mai occupata di migranti. Restaurava e dipingeva affreschi. Peraltro, non si chiamava nemmeno Luciana, ma Lucia“. La bufala si è manifesta in tutto il suo squallore e il dibattito sul web e sulle fake news è ripreso più agguerrito che mai.
Internet tra informazione e bugie
Il tema è alquanto spinoso e ancora privo di soluzioni serie. Il tentativo di cercare di porre un argine a queste tipologie di notizie senza sfociare in una censura su un medium che fornisce anche tanta libera e seria informazione non ha ancora portato a nulla. Probabilmente è impossibile impedire la propagazione di notizie false attraverso lo sterminato mondo del web e, pertanto, il lavoro da fare è sulla cultura degli internauti che dovranno imparare a discernere tra notizia e bufala.