Laura Biagiotti è Morta, la Stilista aveva 73 anni
Lutto nel mondo della moda: Laura Biagiotti non ce l’ha fatta. Scompare, all’età di 73 anni una donna pioniera e avanguardista, in questo campo, una Donna viaggiatrice nel mondo e del mondo cui sentiva d’appartenere in più modi, in più sfaccettature. Una collezionista d’arte futurista fra le più spiccate, un’amante dei libri come pochi. Scompare con lei una genuina generosità, un eleganza d’animo che quest’ambiente patinato e sempre in mutamento parlava di lei definendola sempre e comunque, prima di tutto una “gran Signora”.
Ricoverata mercoledì sera all’ospedale Sant’Andrea di Roma per un arresto cardiaco, le condizioni erano apparse subito gravi. I medici avevano confermato un quadro clinico di danno cerebrale derivato dall’arresto cardiaco. Danno che avrebbe potuto evolvere, nella nottata verso l’irreversibilità e così è stato. Sua figlia, Lavinia, che con lei lavora in azienda dal 2005 è giunta da Londra il prima possibile.Stamane il triste epilogo con la conferma di morte cerebrale.
Laura Biagiotti: la biografia
Nata a Roma nell’agosto del 1943 e figlia di Delia Soldaini Biagiotti, che aveva una sartoria romana, prese il business di famiglia e seppe trasformarlo in un’azienda vincente. Un’azienda soprattutto di donne: fondata da sua madre, diretta da lei e successivamente in collaborazione con la figlia Lavinia.
Laura Biagiotti sapeva cogliere l’attimo, per farne capolavoro e anticipare i gusti e le mode. Sapeva come esportare il Made in Italy. Con Krizia, altra stilista di successo, fu fra le prime a condurre la moda italiana alla conquista dei mercati esteri. Fu la prima a sfilare in Cina nell’aprile dell”88 a Pechino, con 30 modelle e 150 abiti. Nel ’95 ancora la prima a varcare con la sua moda le soglie del Grande Teatro del Cremlino a Mosca. Un’ascesa storica quando i marchi più noti o gli stilisti in voga oggi facevano ancora gli assistenti o magari erano a ancora a studiare nelle scuole.
Assolutamente una “non Diva” prediligeva il relax con i suoi libri, nella sconfinata biblioteca da più di diecimila volumi, all’uscita finale in passerella tipica degli stilisti. Un animo modesto che nonostante la fama, non si vantò mai d’aver conosciuto l’ultimo Imperatore poi “trasposto” nella cinematografia in un film di Bertolucci. Le fu dedicato dalla Repubblica Italiana persino un francobollo, un onore giustamente tributato che, proprio per questa sua semplicità in pochi conoscono.
Un grande amore e la sua moda da donna “per le donne”
Innegabile e splendido l’amore fra lei e suo marito Gianni Cigna, scomparso nel 1996, con il quale aveva riportato in vita il castello Marco Simone alle porte di Roma, dove attualmente viveva e lavorava. La moda ricorderà a lungo le sfilate di abiti che lei prediligeva morbidi “come una carezza per coccolare un po’ le donne”, il beauty ricorderà profumi di gran successo sempre dedicati a Roma la sua città (pur amando Milano e sfilandovi più volte).
E proprio a Milano prestò, con la proverbiale generosità che la contraddistingueva, una delle il grande quadro di Giacomo Balla. Una splendida gloriosa esplosione di schegge del nostro tricolore che incantò milioni di visitatori; perché Laura Biagiotti fu di Balla proprio collezionista privata di riferimento. Fu sempre disponibile a mandare in viaggio, per il mondo opere alle mostre sul Futurismo da New York a Tokyo che ne facevano richiesta. Collezionista guidata dal gusto immancabile, con lei sentiamo possa scomparire la genunità della Moda e la vocazione alla bellezza naturale. Auspichiamo che Lavinia, vice presidente da anni della Maison raccolga il testimone con le stesse doti e qualità della madre amatissima, stringendoci a lei nel dolore di questa perdita.