La La Land, Recensione del film di Damien Chazelle
La La Land non è soltanto il film del momento, ma è un film che ha segnato la storia del cinema per tutti i premi che fino ad ora è riuscito a conquistarsi (e non dobbiamo scordare che deve ancora arrivare la notte più attesa da tutti i fanatici di cinema e non, gli Oscar).
Dopo il successo di “Whiplash”, che agli Oscar (e non solo) del 2015 aveva riscosso grande successo, il giovane regista Damien Chazelle ritorna sul grande schermo con un film che ha già vinto sette Golden Globe in tutte le categorie in cui era stato nominato, cinque premi BAFTA il dodici febbraio a Londra e candidato in 14 categorie agli Oscar.
Forse ci si potrebbe chiedere, non avendo visto il film, perché tutti questi riconoscimenti? La risposta è semplice: “La La Land” è un film che fa sognare sia sognatori cronici, che i più cinici. Racconta la storia, ambientata nei nostri giorni, di Mia Dolan (Emma Stone), aspirante attrice che vive a Los Angeles, costretta a scontrarsi ogni giorno da circa sei anni con la dura realtà del Business del cinema. Dall’altra parte c’è Sebastian Wilder (Ryan Gosling), pianista, che vive per il Jazz e sogna di aprire un locale Jazz dove suonare “la vera musica”. La realtà però è diversa, obbligato a suonare in un ristorante canzoni di natale per guadagnare qualcosa. Il caso vuole che le strade di questi due sognatori si intrecciano… Cosa succederà? Continueranno a lottare per il loro sogno? O cederanno alla dura realtà? Come si svilupperà la loro storia con gli alti e bassi della vita?
“La La Land” non è un film ovvio come all’apparenza può sembrare. È una commedia musicale, il che significa che prevalgono scene spettacolari, ovvero che fanno spettacolo, balli eclatanti e bellissime musiche firmate da Justin Hurwitz. Le musiche catturano così tanto lo spettatore, che uscendo dal cinema, non vi lasceranno più per qualche giorno, e quando vi lasceranno, andrete a cercarle online per riavere le sensazioni gioiose e di speranza che queste musiche trasmettano, soprattutto il Leitmotiv “Another day of sun”.
Certo non è un film realista. La pellicola è caratterizzata da colori vivi e accessi, è un film che si potrebbe definire luminoso, dai colori spesso cosi forti che ricorderebbe un cartone. Ci sono scene d’incanto, quasi da favola, ma la cosa più bella di questo film è la mescolanza di magia, di un effetto surreale con qualcosa di così semplice eppure così reale: veri sentimenti.