La Ciociara: polemiche sulla nuova versione del film
Aria di protesta nel mondo del cinema e dell’audiovisivo, soprattutto per quanti amano il film “La Ciociara“, del regista Vittorio De Sica, espressione più alta del cinema neorealista Italiano. A turbare gli animi è la nuova versione che vuole farne il regista Mario Salieri, famoso per il genere porno.
La Ciociara, la trama e la tragica verità storica
Il film cult del cinema neorealista italiano, firmato dal grande Vittorio De Sica nel 1960 e tratto dal racconto dello scrittore Alberto Moravia, raccontava una storia che risaliva al 1944 in piena Seconda Guerra Mondiale dove tremila donne italiane furono uccise e violentate dai marocchini, che facevano parte dell’esercito francese e dopo aver sfondato la Linea Gustav dei tedeschi ebbero in premio 50 ore di libertà e in quest’arco di tempo dilagarono nel basso Lazio e in Toscana violentando e uccidendo molte donne, la provincia più segnata fu quella di Frosinone, che rimasero incinte e grazie all’intervento degli americani con la penicillina evitarono una epidemia di gonorrea, sifilide e altre malattie trasmesse per via sessuale.
La versione contestata di Mario Salieri
Poi arriva il regista porno Mario Salieri che decide di presentare una versione hard de La Ciociara con protagonista la pornosta Roberta Gemma, scatenando inevitabilmente pesanti polemiche da parte delle vittime sopravvissute, dei loro familiari, di molti esponenti politici e di associazioni contro la violenza sulle donne che si sono rivolte alle più alte istituzioni richiedendo un intervento urgente per bloccare o limitare la diffusione del film.
Molto singolare invece è la posizione presa da CasaPound che si è dichiarata pronta ad usare la forza se il porno-regista non ritirerà il film hard. Salieri dal canto suo, tramite la sua pagina Facebook, risponde a queste accuse ringraziando della tanta pubblicità fatta ad un film di cui non si è nemmeno visto un fotogramma e che si è dato troppo credito a “sciocchezze che girano in rete”.