Kpop, colonna sonora delle Olimpiadi Invernali 2018
Domenica scorsa sono terminati i ventitreesimi giochi olimpici invernali a PyeongChang, Corea del Sud, e mentre l’entusiasmo è già andanto scemando si fanno i conti con quello che ci hanno lasciato. 10 medaglie per la nazionale italiana, un bottino a doppia cifra di tutto rispetto, e il per nulla rimpianto freddo che sembra la nazionale italiana abbia portato dalla Corea in patria, per non sentirne la mancanza.
Eppure quello di cui parlano tutti, anche se la cerimonia di chiusura è terminata da una settimana, è il kpop. La musica pop coreana, dove ‘k’ sta per Korean, che è diventata un trending topic nelle ore precedenti alla cerimonia ed è rimasto tra le tendenze mondiali di twitter per quasi 24h con #Olimpics_EXO, il tag dedicato alla boy band, di 9 componenti, che ha calato il sipario su questi giochi olimpici sudcoreani.
Il genere Kpop
Con gli EXO in testa, riconosciuti come il “Nation’s Pick”, la scelta della Nazione coreana, il genere del kpop non si esaurisce certo con loro e nasce ancora prima, quando nel 1992 debuttarono i Seo Taiji and Boys, il primo gruppo di kpop come lo intendiamo noi oggi.
La Korean Popular Music è originaria della Corea del sud e si caratterizza per l’incredibile componente audio-visiva, dove a capacità tecniche di danza e vocali, e uno stile di training sistematico e serrato, si unisce anche la cura del sè e una forte componente politica. Basti pensare che gli EXO sono considerati a tutti gli effetti messaggeri diplomatici nelle relazioni tra Corea del Sud e Cina.
I primi segni di espansione mondiale del kpop vanno ricercati durante quella che viene definita “seconda generazione” di artisti, che va dal 2000 al 2015 circa e che ha visto le prime “esportazioni” del genere al di fuori della Corea. BoA è stata la prima artista sud coreana a raggiungere la prima posizione nella classifica musicale giapponese Oricon, mentre i TVXQ sono stati il primo gruppo kpop a suonare un concerto in terra nipponica.
Super Junior, Big Bang, Wonder Girls e Girls’ Generation sono i gruppi della seconda generazione che per primi hanno portato la musica sud coreana a lambire le coste Statunintensi, vicendo premi come i Teen Choice Award e venendo ospitati nei più famosi “salotti” televisi come il David Letterman Show.
Eppure in Occidente resta ancora Psy, con la sua indimenticabile “Gangnam Style”, l’emblema di quello che è stato il boom coreano della seconda generazione. Inutile dire che il k-pop stia cambiando, adeguandosi ad un pubblico sempre più vasto e reinventandosi continuamente, per continuare ad espandersi e, c’è da scommetterci, darci la prossima hit mondiale.