Istat, Crescita del Pil in Italia nel 2016: i Dati
Nel 2016 il Pil italiano è cresciuto dello 0,9%. Come diffuso dall’ultimo report dell’Istat su Prodotto interno lordo, indebitamento netto e saldo primario delle Amministrazioni pubbliche. Dati che non possono che fare bene alla nostra economia.
La spesa per consumi di beni è aumentata dell’1,8%, quella di servizi dell’1,0%. In termini di funzioni di consumo gli aumenti più accentuati, in volume, riguardano la spesa per trasporti (5,3%), per alberghi e ristoranti (2,9%), per abitazione (1,3%) e per ricreazione e cultura (1,2%); in diminuzione invece è stata la spesa per beni e servizi vari (-0,9%).
A COSA E’ DOVUTA LA CRESCITA DEL PIL?
La crescita – si legge nel documento – è stata accompagnata nel 2016 da un’espansione delle importazioni di beni e servizi del 2,9%; l’insieme delle risorse disponibili, misurate in termini di volume, è aumentato rispetto all’anno precedente dell’1,3%. I dati possono essere letti sommariamente in chiave comparativa con quelli di altri paesi. In Germania, infatti, l’aumento in volume per lo stesso periodo è stato pari all’1,9%, nel Regno Unito 1,8%, negli Stati Uniti 1,6% e in Francia 1,1%.
A CHE PUNTO E’ L’INDEBITAMENTO DEL PAESE?
L’indebitamento del nostro Paese è risultato invece in avanzo dell’1,5%, rispetto all’1,4% di due anni fa, ma se circoscritto alle pubbliche amministrazioni è di -40.708 milioni di euro, in diminuzione di circa 3,5 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente. Nel 2016 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono aumentate dello 0,4% rispetto al 2015. L’incidenza sul Pil è quindi pari al 47,2%. Complessivamente, la pressione fiscale è calata dello 0,4% ma si attesta comunque su un livello molto alto, pari al 42,9%.