Israele, la Giordania non rinnoverà trattato di pace del 1994
È stato lo stesso re di Giordania Abdullah II, ieri, ad annunciare l’intenzione di non voler più rinnovare due allegati del trattato di pace firmato nel 1994 con i quali la Giordania concedeva in affitto due territori al confine allo stato d’Israele.
La decisone del sovrano Abdullah è dovuta, anche, da una forte opposizione interna che richiede il ritorno alla piena sovranità dei territorio. Ottantasei parlamentari, infatti, hanno firmato una petizione, mentre venerdì c’è stata una grande manifestazione ad Amman mobilitata con l’intento di chiedere il ritorno dei territori ma anche la cancellazione di tutto il trattato di pace.
I territori in questione, conosciuti con il nome arabo al Baqura e al Ghamr (nome ebraico Naharayim e Zofar), erano stati conquistati da Israele subito dopo la guerra del 1948-1949 e, successivamente, dati in concessione a Israele per 25 anni con il trattato di pace del 1994. Per questo motivo, la compagine palestinese della popolazione, circa la metà, li considera parte della Palestina. I rapporti tra i due stati si sono inaspriti dopo il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme. Il sovrano hashemita, infatti, è il “custode” della moschea di Al-Aqsa e ha un forte attaccamento verso la Città Santa e si è sempre opposto alle proposte americane e saudite per regolare la questione israelo-palestinese.
Venuti a conoscenza delle intenzioni della Giordania, Benjamin Netanyahu ha comunicato l’intenzione di tentare una negoziazione per estendere l’affitto dei territori in questione, da molto tempo coltivati da cittadini israeliani.