Is this the life we really want? L’album di Roger Waters senza i Pink Floyd
“Is this the life we really want?” è l’album di Roger Waters senza i Pink Floyd. Un disco dopo 25 anni che racconta tutto il mondo del rocker. Il bassista e musicista dei Pink Floyd pubblica il 2 giugno questo album nel cui titolo vi è già la spiegazione di tutto il suo modo di essere al mondo e di tutta la sua musica: “È veramente questa la vita che vogliamo?”
Un album che non tradisce le idee pacifiste del rocker ieri come oggi. Nei testi lui parla del mondo attuale in una ottica di grande amarezza e negatività: fake news, muri metaforici e visivi, ignoranza globale. La produzione di Nigel Goldrich (radiohead) di questo album da un sound grintoso a tutto il lavoro di Waters, non allontanandosi però dalle sue origini musicali e dal suo passato. Non è un album revival, però non rivoluziona la musica di Roger Waters. Racconta delle guerre globali che attualmente viviamo, del clima inquinato che respiriamo e parla negativamente anche del Presidente americano Trump.
“Is this the life we really want?” La recensione
“Is this the life we really want?” è un disco che guarda al passato sin dal primo brano “When we were young”, con un occhio al presente con i brani “Animals” e “The wall”. Roger Waters ha una voce non scalfita dagli anni, è potente e vissuta e il suo tono vocale si mescola perfettamente nel suo sound senza tempo ma senza essere fuori tempo. Il brano “Pictures that” lo dimostra appieno. Il brano “Boken bones” è una accusa anche nostalgica sulla rottamazione generazionale di tutti, lui compreso.
“The last refugee” è un brano hippy senza l’allegria che fu di quel movimento. Si può dire che è un lavoro pessimista sul futuro dell’uomo come il brano “A bird in a gale” racconta. Il sound complessivo è molto denso nel suo approccio, i testi seguono la musica e il messaggio di Roger Waters è di assoluta negatività verso il mondo. Pur tuttavia nel brano “Wait for her” vi è un tocco di positività e la donna viene vista come l’ultima speranza per il mondo.
E’ un album che guarda al passato senza essere nel passato e questo stesso passato risulta essere attuale senza essere autoreferenziale. Roger Waters è una leggenda del rock e non poteva certo smentirsi cambiando a più di 70 anni il suo stile musicale. Fedele a se stesso ha continuato il suo cammino fatto di suoni nostalgici e slogan pacifisti. Il suo rock è universale e non ha bisogno di seguire le mode.