Inge Feltrinelli, morta l’editrice e fotoreporter all’età di 88 anni
Inge Feltrinelli, fotoreporter e poi editrice, aveva un sogno: voleva cambiare il mondo con i libri.
Se ne andata stanotte in punta di piedi, con la stessa riservatezza silenziosa con la quale aveva l’abitudine di lasciare le riunioni tra amici o gli eventi culturali ai quali partecipava.
Inge non amava gli addii, forse perché ne aveva vissuti tanti. La malattia e il dolore appartenevano a un suo lato privato che preferiva tenere in ombra.
Nata in Germania il 24 novembre 1930, figlia di ebrei tedeschi, Inge Schoenthal Feltrinelli, naturalizzata italiana, era “un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza” come l’aveva definita Amos Oz. Se ne andata l’ultima grande regina dell’editoria internazionale. Nella redazione di Via Andegari a Milano, laboratorio di rivoluzioni e utopie, affiancò Giangiacomo Feltrinelli nella sua impresa culturale, moderna e cosmopolita. Dopo la tragica morte del fondatore, nel marzo del 1972, fu la vera salvatrice della casa editrice, poi consegnata al figlio Carlo in buona salute e con un patrimonio culturale invidiabile.
E’ stata l’amica e spesso la confidente dei grandi scrittori, dei pittori e degli intellettuali importanti, una vera musa di quel mondo liberal che e stata la cultura nella seconda metà del Novecento.
Come fotografa e reporter, restano famosi i suoi scatti a Greta Garbo.
Inge Feltrinelli, aveva una profonda cultura di relazione, che non ostentava mai. Lei “sapeva” perché conosceva la vita e le persone. Col suo accento marcatamente straniero, il sorriso perenne, l’eleganza fantasiosa era forse l’editore italiano più noto al pubblico dei lettori e non solo.
Era solita ripetere “I libri sono tutto I libri sono la vita…”. E la sua è stata una vita circondata da libri. Una donna esigente, una vera e propria innovatrice nel mondo dell’editoria che è sempre più arroccato a vecchi schemi che tengono conto solo “dei flussi di cassa”, paurosi come è di proporre nuovi progetti. Inge, al contrario, si è fatta promotrice di nuove attività ed è stata diga invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero.