Infortuni sul lavoro: aumentano morti e incidenti
La situazione secondo le statistiche resta allarmante: dall’inizio dell’anno ad agosto gli infortuni denunciati sono 421.969, in aumento del 1,2% rispetto al 2016. La denuncia proviene dall’Anmil, l’associazione per le vittime sul lavoro. In occasione della 67ma giornata nazionale il presidente Franco Bettoni ha sottolineato come il problema più evidente risulti dalla carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro più rischiosi. Il dato forse più allarmante riguarda l’aumento delle morti bianche: +4,7% rispetto al 2016, ben 682 casi a cui va aggiunta quella grossa parte di lavoratori non registrati o irregolari, spesso extracomunitari.
Anche il presidente Sergio Mattarella è intervenuto affermando che è “inconcepibile” registrare tutte queste morti sul lavoro “specialmente tra i giovanissimi”. Nel frattempo a Cagliari (sede di quest’anno) e in altre 106 città italiane si è svolta la manifestazione nazionale dell’associazione, sotto l’insegna “Cambiamo la storia”. Inoltre asserisce Bettoni: “sono più di venti i programmi da attuare” appellandosi al completamento dell’attuazione del testo unico di sicurezza.
Le statistiche dell’Italia
I dati Inail aggiornati ad agosto hanno evidenziato come l’Emilia-Romagna detenga il primato per il maggior numero di lavoratori infortunati, seguita dalla Lombardia. In Italia il 32% delle morti sul lavoro si trova nella fascia di età tra i 45 ed i 54 anni; ciononostante gli ultra 65enni rappresentano i soggetti a maggior rischio di morte; pericolo inesistente prima dell’entrata in vigore della legge Fornero. I luoghi di lavoro più a rischio sono situati nei settori delle costruzioni, attività manifatturiere, trasporti e magazzinaggio.