“Inferno”: recensione del film di Tom Hanks
E’ nelle sale cinematografiche italiane dal 13 Ottobre il nuovo film dell’attore statunitense, due volte premio Oscar, Tom Hanks che riprende il ruolo del professore Langdon, esperto in simbologia. Inferno è il terzo capitolo della saga tratta dai romanzi di Dan Brown, che arriva a sette anni di distanza dal precedente Angeli e demoni e a dieci dal fortunato debutto de Il codice da Vinci. Un cast internazionale, diretto ancora una volta da Ron Howard, composto – tra gli altri – da Felicity Jones, Omar Sy, Sidse Babett Knudsen, Ben Foster e Irrfan Khan. Molte riprese sono avvenute nel nostro Paese, tra Firenze e Venezia.
La storia ha inizio in un ospedale del capoluogo Toscano, Robert Langdon si risveglia privo di memoria e con una ferita alla testa. Una donna tenta di ucciderlo, così si ritrova a scappare senza conoscere il motivo di questa caccia all’uomo. Aiutato dalla dottoressa Sienna Brooks, partirà alla ricerca di indizi per ricostruire i suoi ricordi e risolvere un enigma incentrato sull’ultimo cantico della Divina commedia del sommo poeta Dante Alighieri, nell’intento di salvare l’intera umanità dall’apocalisse dovuta ad una minacciosa peste nera.
Un thriller che trasporta lo spettatore in una realtà parallela, fatta di attualità e di riferimenti rinascimentali, frutto della solita fantasia mista alla concretezza che l’autore ha saputo ancora una volta mettere in piedi in maniera credibile. Un film che mantiene ogni aspettativa grazie soprattutto al suo ritmo incalzante.