Incontri sensibili: la Mostra al Museo di Capodimonte a Napoli
Per “incontri sensibili” al museo di Capodimonte di Napoli c’è la “femme contea” di Luise Bourgeois accanto al “martirio di Sant’Agata” di Francesco Guarino. Sono due donne ferite nel corpo e nello spirito: la figura senza arti né testa dell’artista contemporanea francese Louise Bourgeois e la Sant’Agata, opera seicentesca di Francesco Guarino con i seni mutilati e grondandi di sangue dipinta appunto nel 1600 dal pittore napoletano.
Le due opere al Museo di Capodimonte a Napoli
Al museo di Capodimonte di Napoli queste due opere sono l’una accanto all’altra nella sala al secondo piano per questo “incontro sensibile” a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio che sarà visibile fino al 17 giugno. La “femme contea” della Bourgeois è del 2002 ed è esposta per la prima volta in Italia, la Sant’Agata di Guarino è del 1600.
Le due opere magicamente si fondono in una unica rappresentazione: la sofferenza della donna, superano il contesto storico, superano il tempo che le separa e si pongono in una epoca immortale, epoca che parla del dolore e della lotta femminile.
Incontri sensibili: il senso profondo
La magia si crea perché una scultura del 2000 si accosta e spiega un dipinto del seicento. Nello sguardo della Santa di Guarino non c’è solo la sofferenza fisica ma c’è l’orgoglio e la fiducia assoluta della fede di Sant’Agata, che non si è piegata neanche davanti al suo martirio. Nella “femme contea” dell’artista francese Louise Bourgeois c’è il corpo mutilato di una donna, che esprime l’inquietitudine della mente di una donna, inquietitudine che il mondo vuole mutilare e zittire, ieri come oggi. Due opere che una accanto all’altra esprimono uno stesso sentimento universale, quello delle donne che combattono per ciò in cui credono.
Ecco perché messe vicine in questo “incontro sensibile” al museo di Capodimonte le opere si uniscono in una unica grande universalità. Aldilà delle epoche i sentimenti sono sempre gli stessi. Gli “incontri sensibili” danno la possibilità e la libertà di mettere in evidenza, fuori da ogni contesto storico, legami di sensibilità e passione che hanno una unica cosa in comune, la verità umana, perché l’arte è universale. La mostra si inserisce in una serie di appuntamenti che hanno per protagonista Louise Bourgeois al museo Madre di Napoli e allo studio Trisorio che dedica all’artista francese una personale intitolata “voyages without a destination”. Il museo di Capodimonte di Napoli con gli “incontri sensibili” insegna che l’arte contemporanea e l’arte antica possono tranquillamente dialogare.