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Inchiesta Aias Avellino: revocati gli arresti a Gerardo Bilotta

I giudici del tribunale del Riesame di Napoli hanno accolto il ricorso dell’ex presidente dell’Aias di Avellino, Gerardo Bilotta. Revocati gli arresti domiciliari ai quali era stato condannato. L’inchiesta della Procura di Avellino che aveva portato all’arresto di Bilotta, riguarda la gestione delle due associazioni onlus Aias e Noi con Loro. Le ipotesi, a carico degli indagati, sono di reato di truffa, peculato, riciclaggio e malversazione ai danni dello Stato. Bilotta “non ricopre da alcuni mesi il ruolo di presidente di Aias e non potrebbe quindi reiterare.” Questa la tesi della difesa di Bilotta, i legali Scarlato e Giovanni Antonio Cillo, che hanno fatto ricorso.

Inchiesta Aias Avellino: accuse a Gerardo Bilotta

Secondo gli inquirenti, con la collaborazione di Annamaria Scarinzi, moglie dell’ex premier Ciriaco De Mita, e di Massimo, Marco e Carmine Preziuso, Gerardo Bilotta avrebbe destinato una parte dei finanziamenti regionali a interessi privati. In particolare, la Procura contesta il trasferimento di un milione e 356mila euro dai conti Aias in favore di alcune aziende che non hanno legami con l’ambiente sanitario. Stando alle indagini, Gerardo Bilotta era il responsabile dell’intero sistema ideato per la sottrazione dei fondi regionali. Servendosi di Massimo Preziuso, amministratore della Aias Onlus, Bilotta e Preziuso riuscivano a stornare i fondi attraverso le società intestate ai due figli di Preziuso, un bar ed un’azienda di informatica. Per il gip, Massimo Preziuso era«l’ideatore e il realizzatore di fatture false e movimentazioni bancarie volte a celare, attraverso bonifici e prelievi di contante, l’origine del danaro sottratto». Gli altri indagati (figli e moglie di Preziuso) vengono indicati nell’ordinanza come «gli esecutori materiali dei progetti criminali del loro congiunto Massimo Preziuso e di Gerardo Bilotta».

Nei confronti di Bilotta è poi ipotizzato anche un peculato perché, questo si legge nell’ordinanza del gip, “con la complicità di Annamaria Preziuso avrebbe destinato 120mila euro, versati ad Aias in virtù di un accreditamento regionale, per pagare i lavori edili su una villa di sua proprietà a contrada Camposanto.”

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