Incendio Vesuvio, arrestato il piromane
Le indagini relative all’incendio che ha distrutto il Parco Nazionale del Vesuvio nelle scorse settimane sono giunte a una svolta con l’arresto di un uomo, presunto piromane. Dietro agli ettari del parco rase al suolo da incendi devastanti, non ci sarebbe alcun disegno criminale ma la passione mitomane e patologica di un ventiquattrenne locale per il fuoco.
Leonardo Orsino, questo è il nome del macellaio (di professione, non per aver “macellato” ettari di vegetazione e fauna) che si ritiene responsabile dell’incendio del 14 luglio a Torre del Greco che ha distrutto 10 mila metri quadrati di Parco. Sono stati i carabinieri della compagnia di Torre del Greco, in sinergia con i carabinieri forestali, ad eseguire nella notte un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per incendio boschivo emessa dal Gip di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura. Le indagini sono state veloci e hanno visto attingere ad intercettazioni ed esami di telecamere le quali hanno rilevato che il piromane non abbia dei mandanti ma abbia agito da solo con l’ausilio di un semplice accendino, mettendo a repentaglio la sua stessa abitazione lambita anch’essa dalle fiamme. Leonardo Orsino è attualmente rinchiuso nel carcere di Poggioreale in attesa di processo.
A questo punto vanno sviscerati due punti focali della vicenda: il profilo psicologico del protagonista e la concreta possibilità che egli non avesse dei mandanti. Si discute da tempo (almeno dagli anni ’60 quando Basaglia ha avanzato la proposta di chiudere i manicomi) di malattie mentali e se su schizofrenia, depressione e psicosi non ci sono mai stati dubbi di catalogazione, non è così per quanto concerne la piromania. Un piromane normalmente non ha una sintomatologia, non è un soggetto che manifesta dei disturbi evidenti o relazionali, è solo una persona ossessionata dal fuoco e che vede come motivo di euforia l’innalzarsi delle fiamme che consumano la materia circostante. Si parla di “disordine mentale” anziché di patologia, che nel fattore ambientale trova le sue cause.
Parliamo adesso del piano criminale che si è avanzato negli ultimi giorni, si sono ipotizzati piani per smaltire rifiuti tossici, mandanti del Nord che hanno portato in loco cumuli di rifiuti e hanno pagato il pizzo per farli incendiare, e si è ritirata fuori la storia della Terra dei Fuochi. Che l’aria sia stata irrespirabile non è un dato usato per fare notizia bensì l’evidenza. Sono stati rinvenuti molti apparecchi hand-made di innesco di roghi, mattoncini ricoperti di tessuto imbevuto di benzina pronti ad essere lanciati altrove. Insomma, che la piromania sia una patologia o semplice mitomania e che la mafia faccia o no man bassa di finanziamenti in questi disastri non è ancora dato saperlo, ma che la stupidità umana non abbia confini ce lo insegna anche Einstein.