Il caffè: fa bene o fa male? Alcune cose da sapere
Ottimo per sostenere il metabolismo e per dare una sferzata di energia, meno per cuore e ossa: virtù e precisazioni sulla bevanda più amata dagli Italiani.
C’è chi lo ama, chi proprio non ne può fare a meno e chi lo detesta, soprattutto per alcuni potenziali effetti indesiderati. Ma bere caffè fa bene o fa male? O meglio, sono più i benefici della caffeina o le controindicazioni? Gli esperti forniscono pareri contrastanti: se è scientificamente provato che una tazzina di caffè può portare a far pulsare il cuore a 100 battiti al minuto e troppo caffè demineralizza le ossa, predisponendo all’osteoporosi, è anche vero che, se bevuto nelle giuste dosi, può aiutare i muscoli e a mantenere attivo il metabolismo. E’ vero che alcuni studi confermano che la caffeina ha proprietà cardiotoniche, ma occorre tenere in debita considerazione che il caffè è caldamente sconsigliato agli ansiosi.
Ci sono alcune cose da sapere prima di gustarsi una delle bevande più amate e consumate da noi italiani e non solo. Ma, a mio avviso, dovremmo prima spendere qualche parola per spiegare bene cosa sia la caffeina.
La caffeina: cos’è?
La caffeina è una sostanza appartenente alla classe degli alcaloidi, un gruppo di composti molto diffuso nel mondo vegetale.
La caffeina, al pari di altri alcaloidi (atropina, stricnina, morfina) è fisiologicamente attiva su animali e sull’uomo anche a basse concentrazioni e, probabilmente, viene impiegata dalla pianta come meccanismo di difesa dagli erbivori.
Sulle piante, come sull’uomo, la caffeina influenza molte reazioni biologiche. Alcune reazioni sono benefiche, altre sono effetti indesiderati.
La caffeina estratta dal caffè (Coffea arabica), appartiene alla classe degli alcaloidi purinici come la teofillina del tè (Thea sinenss) e la teobromina del cacao (Theobroma Cacao).
La caffeina non è contenuta solo nel caffè ma anche in tanti altri cibi come la coca-cola, il cioccolato, la yerba mate. Forse non ne siamo perfettamente consapevoli ma, la caffeina, oltre ad essere presente in numerosi prodotti fitoterapici ad azione tonica e nervina come quelli a base di noci di cola e guaranà, la possiamo anche trovare nei comuni farmaci analgesici e persino in molti cosmetici, come shampoo e creme anticellulite.
E’ curioso notare come una tazza di infuso di tè, abbia un contenuto di caffeina quasi doppio (2-4%) rispetto a quello di una tazzina di caffè (1-2%). La concentrazione della caffeina dipende dal metodo estrattivo dell’alcaloide, quindi l’infuso contiene fino a 4 volte il tenore di caffeina dell’espresso.
Effetti della caffeina
La caffeina è un farmaco psicoattivo a tutti gli effetti, ampiamente utilizzato in tutto il mondo, dotato di una chimica particolare in grado di interagine con specifici recettori biologici che regolano il funzionamento di apparato cardiovascolare e di sistema nervoso.
L’intestino assorbe la caffeina molto rapidamente e raggiunge i suoi picchi ematici dopo un’ora dalla sua ingestione. Il suo metabolismo è altrettanto rapido e, nettamente superiore a quello di molte amfetamine; dopo 3-6 ore dalla sua assunzione, la sua concentrazione nel sangue isi riduce del 50%. E’ una sostanza lipofila, passa rapidamente la barriera emato-encefalica; riesce ad attraversare la placenta e passa addirittura nel latte materno. Inoltre, stimola la produzione di due amine adrenergiche l’adrenalina e la noradrenalina, responsabili dell’accelerazione del metabolismo dell’aumento delle pulsazioni, della pressione arteriosa e della quantità di urina emessa.
Effetti del caffè sul cuore
Una sola tazzina di caffè è in grado di far passare le normali pulsazioni del cuore che, vanno da 60 agli 80 battiti al minuto a 100. Ha un effetto vasocostrittore, può restringere il volume delle arterie e favorire, soprattutto in chi è predisposto l’ipertensione arteriosa. Sicuramente, però, gli ipotesi ne traggono un incredibile giovamento, capace di farli sentire più energici in poco tempo.
Tutti questi effetti non riguardano comunque una persona sana, in cui, l’assunzione di una tazzina di caffè, contrubuisce a farla sentire subito più tonica, dando immediato “carburante” ai muscoli e a ridurre la possibilità di attacchi cardiaci.
I cardiopatici, dovrebbero però evitare il caffè, perchè contiene alti livelli di potassio che può portare ad aterazioni repentine del battito cardiaco. Questo è quanto afferma un illustre cardiologo della Guy’s and Thomas’ NHS Foundation Trust, il Dottor Graham Jackson.
Effetti sull’intestino
Sorseggiare caffè di primo mattino, aiuta ad aumentare le contrazioni intestinali e, con esse, la velocità di assorbimento degli alimenti ingeriti. Questo significa che l’assorbimento dei nutrienti sarà fortemente ridotto per la maggior rapidità con cui questi passano nell’intestino.
Il caffè riduce l’assorbimento di ferro e di magnesio, quindi, sarebbe da evitare dopo l’assunzione di cibi ricchi di questi nutrienti. Nel caso del ferro, ad esempio dopo le carni rosse, e, nel caso del magnesio dopo aver assunto integratori a base di questo oligoelemto o taluni cibi che lo contengono.
Contrariamante a quanto si pensa, il caffè non aiuta in caso di stipsi, anche se può provocare spasmi temporanei che rimandano allo stimolo di evacuare. Meglio evitare di bere caffè a stomaco vuoto: la caffeina stimola la produzione di succhi gastrici, irritando le pareti dello stomaco e causando gonfiore addominale.
Per approfondire: Cardiologia a Meda (Monza Brianza)
Le ossa
L’eccesso di caffè può aumentare il rischio di fragilità ossea predisponendo all’osteoporosi, in quanto influisce sulla formazione degli osteociti (cellule che concorrono a formare il tessuto osseo), come è dimostrato da uno studio pubblicato del 2016 sul Journal Of Orthopaedic Surgery and Reserch.
La caffeina ostacola l’assorbimento di calcio pertanto, sarebbe opportuno non corsumarne più di 3 tazzine al giorno. Se proprio non se ne può fare a meno, aggiungere un pò di latte, tanto da controbilanciare l’assunzione del calcio stesso.
Denti
Il caffè macchia i denti, però per arrivare ad avere denti anneriti, occorre bere davvero molto caffè, fino a 5-6 tazze al giorno. Questo è quanto ha spiegato il Dottor Mervyn Druian, medico dentista presso il London Tooth Whitening Centre.
Secondo il parere di questo esperto, la caffeina agisce solo sulla parte superfciale del dente, quindi un buon dentifricio potrebbe essre necessario per ridurre fino al 90% l’effetto opaco sui denti nel giro di 14 giorni.
Per gli amanti del caffè, anche decaffeinato, c’è una buona notizia: un agente chimico è in grado di fermare l’azione dannosa sui denti dello Steptococco Mutans, batterio che favorisce la carie.
Alito
Alito dal gradevole sapore di caffè o coffee breath come dicono gli Inglesi, ma l’inconveniente c’è! Bere caffè aumenta la disidratazione delle mucose dela bocca. Chi beve molti caffè dice di avere una sensazione di “bocca asciutta”. Se si abusa del caffè il risultato è che le cellule della mucosa orale che, vivono appena tre giorni, non hanno il tempo di riprodursi e muoiono.
Per ovviare a questo inconveniente e sufficiente sorseggiare un po’ di caffè e mangiare qualcosa, in modo da stimolare la produzione di saliva, oppure masticare un chewing-gum, senza zucchero, se vi vogliono introdurre meno calorie!
Il Cervello
Il caffè aiuta a concentrarsi e rende vigili, ma non solo! Un consumo moderato di caffè pari alle 3 tazzine giornaliere, riducono di circa il 20% il rischio di ammalarsi di Alzheimer, come ha dimostrato un recente studio dell’Institute for Scientific Information on Coffee.
La ricerca ha imostrato che chi beve da 3 a 5 tazzine di caffè al giorno, ha il 20% di rischio in meno di sviluppare la malattia. Merito della caffeina che riduce la formazione di placche al cervello e degli antiossidanti del caffè (polfenoli) che sembrerero anche ridurre il deterioramento delle cellule cerebrali.
I reni
Il caffè è diuretico, stimola i reni a secernere più fluidi, stimolando la minzione. Ovviamente se consumato in dosi eccessive, può portare a problemi renale. Ancora una volta entra in ballo la caffeina, irritante anche per la vescica.
La pelle
Come accennato, il caffè ha proprietà disidratanti, interviene sulla’idratazione delle mucose e anche dell’epidermide. Ma, tranquilli! E’ un effetto collaterale che si verifica in seguito all’ingestione di elevate quantità!
Il caffè, però, è associato anche ad un basso rischio di ammalarsi di cancro alla pelle (melanoma) e, questo, grazie ai suoi preziosi antiossidanti (polifenoli). Uno studio risalente al 2005 ha rivelato e confermato che chi beve più caffè ha meno rischio di andare incontro a melanoma rispetto a chi ne consuma poco o non ne consuma affatto.
Diabete
Numerosi sono gli studi che confermano che il consumo di caffè aita a ridurre il diabete mellito di tipo 2. Non è ancora noto il perchè ma, sta di fatto che una ricerca condotta negli USA su 123 mila persone, ha rivelelato che chi beve almeno 2 tazze di caffè al giorno si ammala meno di diabete di tipo 2. Merito forse degli antossidanti (polifenoli)
I muscoli
Bere caffè da lo start ai muscoli e aumenta la loro potenza. I ricercatori dell’Australian Institute of Sport hanno scoperto che una sola tazza di caffè aumenta le performances atletiche del 30% e la capacità di sostenere lo sforzo. La caffeina promuove la termogenesi, trasformando i grassi in fonte energetica.
“Effetto sveglia”
Va sempre tenuto in debita considerazione l’effetto stimolante del caffè. Attraverso un aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, la caffeina conferisce maggiore reattività.
Inoltre, il caffè, da una sferzata di buon umore, riduce il senso di fatica ed aumenta i livelli di dopamina, migliorando sensibilmente la memoria a breve termine. Come spiegato dal Dottor Nigel Denby, la caffeina viene assorbita più rapidamente sotto forma di liquido. Pertanto, la classica tazza di caffè, nel giro di 30-40 minuti aumenta l’ossigenazione al cervello.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal rischio di assuefazione dovuto ad un consumo eccessivo e alla brusca sospensione, che fa svanire tutti questi “effetti”.
Conclusione degli esperti
Come tutti gli alimenti, buon senso e occhio alle quantità! Per trasformare il caffè in piacere e sfruttare i suoi effetti benefici evitando rischi di assuefazione e dipendenza, alternare il classico caffè al decaffeinato e non superare mai le tre tazzine al giorno. L’idilllio di bere un buon caffè con tutti i benefici che ne derivano per la salute psico-fisica sarà garantito! Parola d’onore!