I musici di Caravaggio in Mostra a Napoli: a Palazzo Zevallos fino a luglio
“I musici” di Caravaggio a Palazzo Zevallos di Napoli dal 6 maggio al 16 luglio 2017. In prestito dal MET (Metropolitan Museum of art) di New York il dipinto è di nuovo a Napoli per uno scambio con “Il martirio di Sant’Orsola”, l’ultima opera realizzata da Caravaggio prima della sua morte avvenuta nel 1610.
“I musici” è il nuovo “ospite illustre” della rassegna delle Gallerie D’Italia di Palazzo Zevallos Stigliano, prestigiosa sede museale del gruppo Intesa San Paolo, tra i siti d’arte più visitati d’Italia, che annovera nel patrimonio della sua pinacoteca oltre 120 opere che vanno dal ‘600 ad oltre il ‘900, a parte gli “ospiti illustri” e le varie mostre temporanee. “I musici” è una opera ricca di fascino e di mistero, che ben rappresenta il genio ribelle di Michelangelo Merisi e del colto mecenatismo del suo committente, il Cardinale Francesco Maria Bourbon Del Monte (1549-1626), collezionista di opere d’arte, diplomatico a Roma per i Medici di Firenze e protettore di artisti, musicisti e scienziati, tra i quali appunto Caravaggio e Galilei.
L’opera “I musici” ritorna in città a più di trent’anni dalla grande mostra al museo di Capodimonte “Caravaggio e il suo tempo” del maggio-giugno 1985 e vi fa ritorno con un supplemento di interpretazioni artistiche e musicologiche grazie ai contenuti della Professoressa Cristina Terzagni, studiosa di storia dell’arte all’università Roma tre e del musicologo Domenico Antonio D’Alessandro e una scheda di Keith Christiansen, curatore dell’arte europea al Met. “I musici” ha avuto varie peripezie nel corso dei secoli su dove sia finito il dipinto dopo la morte del Cardinale Del Monte.
I musici di Caravaggio: la descrizione
La studiosa Terzagni attribuisce l’anno della realizzazione dell’opera intorno la primavera del 1597. IL quadro raffigura tre giovinetti in concerto, uno dei quali è l’autoritratto dell’artista, più un cupido sullo sfondo intento a spiluccare chicchi d’uva. Per la studiosa “I musici” è il manifesto di tutta l’arte di Caravaggio, ne coglie le simbologie musicali, ne coglie i tratti che poi saranno quelli sviluppati dall’artista ed è una realizzazione “colta”, di quando forse Caravaggio fu accolto a Palazzo Madama a Roma, il dipinto coglie non solo una interpretazione naturalistica ma anche allegorica.
Anche l’interpretazione musicologica che fa D’Alessandro è molto suggestiva e si sofferma sui madrigali arcaici raffigurati e sullo spartito che hanno in mano “I musici” che si aggrappa all’arcadelt a 4 o più voci. Anche “I musici” porta con sé un grande mistero e tante cose ancora da scoprire.