Haftar minaccia l’Italia: “Bombardare le navi italiane”
Giornata di grande tensione mediatica rispetto alla notizia diffusa in mattinata dall’emittente araba Al-Arabiya sulla presunta dichiarazione del generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, di bombardare le navi italiane dirette nelle acque libiche. Le imbarcazioni sono impegnate in una missione, approvata nella giornata di mercoledì 2 agosto da Camera e Senato, volta a combattere il traffico di esseri umani nel Canale di Sicilia.
Rimane ancora da confermare la veridicità di quanto emerso rispetto alle volontà di Haftar. Durante le giornata si sono rincorse smentite e contro-smentite che non lasciano intendere in modo chiaro quale sia a tutti gli effetti la situazione. La prima unità navale italiana, il pattugliatore d’altura “Comandante Borsini”, è giunta tuttavia in acque libiche mercoledì 2 agosto.
Haftar, che la settimana scorsa è stato accolto con tutti gli onori a Parigi dal presidente francese Macron insieme al premier libico riconosciuto dall’Onu Fajez Sarraj, punta a consolidare la sua posizione in Cirenaica e pertanto ritiene la presenza italiana nelle proprie acque come un’autentica violazione di sovranità. La minaccia all’Italia tuttavia potrebbe significare una semplice richiesta di riconoscere lo stesso Haftar, così come ha fatto Macron, come un attore della trattativa per il futuro libico, riconoscimento che il nostro Paese non ha ancora formalizzato.