Guardia giurata si spara e si lancia nel vuoto a Napoli
Ennesima tragedia nel quartiere partenopeo di Fuorigrotta. Una guardia giurata si è uccisa lanciandosi dal quarto piano della sua abitazione. Prima di lanciarsi nel vuoto, si è sparato due colpi di pistola all’addome con la sua pistola d’ordinanza. A dare la notizia i leader storici dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate, Giuseppe Alviti e Giuseppe Cuccurullo. Solo pochi giorni fa, un’altra tragedia. Il 13 luglio scorso un vigile urbano si tolse la vita con la pistola d’ordinanza nel piazzale San Vitale. L’uomo era uscito di casa per recarsi al lavoro. Ancora ignote le cause della tragedia di questa mattina.
Fuorigrotta: chiesto un incontro con il Questore di Napoli
Intanto, l’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate, tramite i suoi rappresentanti, chiede un incontro con il Questore di Napoli De Jesu: “Anche le tante morti tra le guardie in servizio ed i suicidi con l’arma di servizio molte volte sono riconducibili a tali sistemi di tortura (ricordiamo il recente caso della guardia giurata di Vitulazio che si è barricato in casa e si è messo a sparare i passanti dal balcone, uccidendo prima la stessa moglie e poi la figlia) e stamattina quella del collega della Unione Security, e già solo questo dovrebbe far riflettere gli organi di competenza. Stipendi non retribuiti o elargiti in acconti, turni anche a 16h e 7 giorni su 7, ritardi nei pagamenti, prese di servizio lontane chilometri e trasferte non rimborsate, per non parlare di quando si cerca dialogo con l’azienda e invece ci si ritrova inseriti in una turnistica disagiata o in una postazione fuori provincia, maleodorante e pericolosa che solo dio sa quale tumore potrebbe provocare a starci dentro 12h. A questo punto, Questura e Prefettura, dovrebbero intervenire anche ritirando le licenze agli istituti se è il caso”, scrivono i due leader in un comunicato congiunto.